Dopo Huawei, altre due importanti aziende tecnologiche cinesi sono state aggiunte alla lista nera commerciale degli Stati Uniti: il produttore di droni DJI e il produttore di chip SMIC
Ci risiamo. Dopo Huawei e una serie di altre aziende tecnologiche, anche il famoso produttore di droni DJI diventa una delle “vittime” degli Stati Uniti. Si, perché da oggi, 18 dicembre, l’azienda cinese è stata inserita nella cosiddetta Entity List del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. In breve, nella “lista nera” rientrano quelle aziende che “rischiano di intraprendere attività contrarie alla sicurezza o agli interessi di politica estera degli Stati Uniti”. Di fatto, in base alle regole imposte dagli Stati Uniti, DJI e SMIC non potranno più intraprendere affari con società statunitensi.
Oltre a DJI e il produttore di chip SMIC, sono state aggiunte all’elenco ben 77 aziende, un numero senza precedenti. La maggior parte di queste sono cinesi; la cosa ovviamente non sorprende, data l’apertissima la guerra commerciale in atto tra i due paesi. Con queste “aggiunte”, nella Entity List rientrano ora circa 280 società. Secondo la BBC, questa mossa è una chiara provocazione da parte del presidente uscente Donald Trump, che, come risaputo, ha deciso di adottare una linea particolarmente dura nei confronti della Cina.
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In particolare, per quanto riguarda SMIC, il governo statunitense ha affermato di aver imposto limitazioni all’azienda al fine di limitare il suo accesso alla tecnologia americana, a causa di presunti legami con l’esercito cinese. “Stiamo aggiungendo SMIC all’Entity List perché dobbiamo assicurarci che la proprietà intellettuale e le capacità di produzione statunitensi non vengano utilizzate dai clienti di SMIC per continuare a sostenere gli sforzi di fusione civile-militare in Cina“, ha dichiarato un alto funzionario del Dipartimento del Commercio USA.
SMIC è stata fondata nel 2000, e da allora è diventata il più importante produttore di chip della Cina continentale. Le società statunitensi dovranno quindi ora richiedere una licenza speciale al Dipartimento del Commercio prima di condurre affari con l’azienda, il che influirà sulla sua possibilità di acquisire materiali per la produzione di chip di fascia alta.
Considerando DJI, invece, il governo degli Stati Uniti sostiene che l’azienda abbia avuto un ruolo nelle violazioni dei diritti umani in Cina. Va precisato che il divieto non impedirà ai consumatori di acquistare droni DJI, ma anche per l’azienda con sede a Shenzhen varranno le regole appena menzionate per SMIC in ambito commerciale.
Finora, nessuna delle due società ha deciso di commentare la decisione presa dagli Stati Uniti.