A cosa serve la sonda Hayabusa 2 e perché è così importante?

Che cos’è Hayabusa 2 e qual è la sua storia? Potrebbe davvero aiutarci a prevedere una catastrofe senza precedenti prevenendola?

Virtualizzazione della sonda Hayabus 2 sulla superficie dell’asteroide Ryugu – MeteoWeek.com

La sonda Hayabusa 2 dell’agenzia spaziale giapponese JAXA fu lanciata a inizio dicembre del 2014 e acquisì le prime immagini dell’asteroide a metà 2018, mentre era ancora in avvicinamento a una distanza di mille chilometri circa dall’obiettivo. Qualche settimana dopo entrò nell’orbita di Ryugu, un asteroide Apollo scoperto nel 1999: gli Apollo sono un gruppo di asteroidi near-Earth (detti anche “NEO”, corpi celesti molto vicini all’orbita terrestre) che comprendono oggetti potenzialmente pericolosi per la Terra a causa della possibilità di un impatto catastrofico. L’asteroide in questione raggiungerà tra gennaio 2013 e dicembre 2100, con l’avvicinamento più vicino alla Terra a una distanza di 1.564.799 chilometri.

All’arrivo della sonda, una coppia di piccoli rover (progettati per riuscire a muoversi su terreni tortuosi e per superare grossi ostacoli possedendo ruote più grandi di un normale veicolo) sono stati sganciati con successo sulla superficie dell’asteroide: per la prima volta nella storia è stata registrata la trasmissione di immagini dalla superficie di un asteroide. Dopo un anno e mezzo di osservazione e campionamento dell’asteroide, qualche giorno fa, è avvenuto come previsto il rientro sulla Terra del materiale prelevato, con l’atterraggio della capsula contenente il carico nella “Woomera Prohibited Area”, una specie di “Area 51” nel sud dell’Australia.

La missione fu ideata mentre la precedente Hayabusa era ancora in attività. Nel 2003 la Commissione per le attività spaziali, ente che gestisce il finanziamento governativo del programma spaziale giapponese, approvò la missione e la missione fu ampiamente descritta nel luglio del 2009, durante il 27º Simposio internazionale sulla tecnologia e le scienze spaziali in Giappone. La fase di sviluppo vera e propria ebbe inizio nell’agosto del 2010, quando l’agenzia spaziale ricevette l’approvazione a procedere dal governo: il costo del progetto era stimato per un totale di 16,4 miliardi di yen! La costruzione della sonda fu affidata nel 2012 alla NEC Corporation, società multinazionale di tecnologia informatica, elettronica ed elettrica con sede a Tokyo.

Un telescopio robotico automatizzato. – MeteoWeek.com

Questa è una missione che prende parte alle molte ricerche degli astronomi per localizzare i NEO (“near-Earth objects”). Una di esse è LINEAR, nel New Mexico, che già 8 anni dopo la sua messa in funzione aveva scoperto decine di migliaia di oggetti ogni anno. LINEAR è un programma di ricerca del del MIT, in collaborazione con l’USAF e NASA, per l’individuazione sistematica dei NEO (near-Earth object) tramite un telescopio robotico in grado di svolgere dei compiti di sorveglianza e individuazione in automatico, senza alcun bisogno d’intervento umano.


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Esistono molti altri programmi di osservazione che prendono il nome di “Spaceguard” e hanno ricevuto per molti anni fondi anche da parte della NASA. L’impatto di un NEO grande un chilometro o più sarebbe una catastrofe senza precedenti nella storia umana, il che ha mantenuto viva l’idea di creare una rete di difese: un’opzione potrebbe essere l’uso di un ordigno nucleare sulla superficie dell’asteroide, in modo che l’esplosione lo spinga fuori rotta. Una detonazione nucleare potrebbe però rompere l’oggetto anziché deviarlo e gli scienziati hanno pensato che essere colpiti da una nuvola di piccoli frammenti di asteroide potrebbe avere conseguenze ben peggiori rispetto all’impatto provocato da un unico asteroide più grande. 

Queste osservazioni hanno generato altre idee per affrontare una possibile minaccia:

  • installare dei “mass driver” (catapulte elettromagnetiche) sull’oggetto per raccogliere del materiale e lanciarlo via, fornendogli così una spinta.
  • usare un grande foglio di materiale riflettente da avvolgere attorno all’oggetto, che agisca come una vela solare, attraverso cui la pressione del vento solare potrebbe deviarne l’orbita.
  • inviare un missile che si affianchi all’asteroide e lo spinga lateralmente in modo da modificare la sua traiettoria per schivare la terra invece che colpirla (trattore gravitazionale).