Il governo degli Stati Uniti e 48 stati federali citano in giudizio Facebook, accusando il gigante dei social media di “condotta predatoria” e violazione delle norme antitrust. Avrebbe abusato del suo potere di mercato per creare un monopolio e schiacciare i concorrenti
Il governo degli Stati Uniti e 48 stati federali hanno intentato cause parallele contro Facebook, accusando il gigante dei social media di condotta anti-concorrenziale. Appena – nella giornata di mercoledì – la Federal Trade Commission (FTC) e 48 procuratori distrettuali hanno citato in giudizio la società, le azioni di Facebook sono diminuite esponenzialmente.
La doppia coalizione, guidata dal procuratore generale di New York Letitia James, ha affermato che Facebook si è impegnato in una strategia sistematica per eliminare le minacce che avrebbero potuto mettere in discussione il suo monopolio. Tra queste condotte predatorie rientrerebbero le acquisizioni nel 2012 del rivale emergente Instagram, e nel 2014 dell’app di messaggistica istantanea WhatsApp; nonché l’imposizione di condizioni antitrust agli sviluppatori di software. Secondo la denuncia sporta, questa condotta di Facebook danneggerebbe la concorrenza, lasciando ai consumatori poche scelte riguardo il social networking personale e priverebbe gli inserzionisti dei vantaggi della concorrenza. “Per quasi un decennio, Facebook ha usato il suo dominio e il potere di monopolio per schiacciare i rivali più piccoli e soffocare la concorrenza, il tutto a spese degli utenti quotidiani”, ha affermato Letitia James durante una conferenza stampa.
Opponendosi alla causa, Jennifer Newstead, consulente legale di Facebook, l’ha descritta come un “revisionismo storiografico” che andrebbe a punire un’azienda di successo. “Il governo ora vuole un ripensamento, lanciando un avvertimento agghiacciante alle imprese americane, ovvero che nessuna vendita non è mai definitiva“.
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La causa è alla ricerca di un’ingiunzione permanente che potrebbe, tra le altre cose, richiedere la cessione di beni, tra cui Instagram e WhatsApp; vietare a Facebook di imporre condizioni anti-concorrenziali agli sviluppatori di software e costringere il colosso dei social media a richiedere un preavviso e ricevere una conseguente approvazione per future fusioni e acquisizioni.
“Il social networking personale è fondamentale per la vita di milioni di americani. Le azioni di Facebook per rafforzare e mantenere il suo monopolio negano ai consumatori i benefici della concorrenza. Il nostro obiettivo è annullare la condotta antitrust di Facebook e ripristinare la concorrenza in modo tale che l’innovazione e la libera concorrenza possano prosperare” ha affermato Ian Conner, Direttore del Bureau of Competition della FTC.
L’accusa contro Facebook
Secondo la denuncia, Facebook è il servizio di social networking personale dominante nel mondo e ha il potere di monopolio in questo ambito. Questa posizione impareggiabile gli ha fornito profitti sbalorditivi: solo lo scorso anno, Facebook ha generato ricavi per oltre 70 miliardi di dollari e profitti per oltre 18,5 miliardi di dollari.
Afferma inoltre che Facebook mirava ad eliminare potenziali minacce che potessero mettere in discussione il suo dominio. Instagram, una startup in rapida crescita, è emersa in un momento critico, in quanto (nel 2012) gli utenti dei servizi di social networking personali stavano “migrando” dai computer desktop agli smartphone, e i consumatori stavano apprezzando in maniera sempre più crescente la condivisione di foto. I dirigenti di Facebook, incluso il CEO Mark Zuckerberg, hanno subito riconosciuto che Instagram era un social network personale innovativo, nonché una minaccia esistenziale al monopolio di Facebook. Quindi la società ha acquistato Instagram, piuttosto che competere con esso. L’acquisizione per un miliardo di dollari nell’aprile 2012 avrebbe neutralizzato la minaccia diretta rappresentata da Instagram e rende ancor più difficile per un altro concorrente del settore (il social networking, n.d.r) guadagnare campo.
Il colosso di Menlo Park, come detto poc’anzi, ha pagato un miliardo di dollari per acquisire Instagram e ben 19 per WhatsApp. Compiuta l’acquisizione di WhatsApp, Zuckerberg aveva promesso che entrambe le società sarebbero state gestite in modo indipendente. Tuttavia, nel corso degli anni questa affermazione si è rivelata una bugia: i servizi sono diventati sempre più integrati, tanto che gli utenti possono ora collegare gli account e condividere contenuti tra le piattaforme. Tale integrazione renderebbe particolarmente complessa un’eventuale separazione delle società.
La FTC ha già multato Facebook di 5 miliardi di dollari nel 2019, per violazioni della privacy e ha istituito restrizioni sulla sua attività. La multa è stata la più grande che l’agenzia abbia mai imposto a una società tecnologica, sebbene non abbia avuto alcun impatto visibile sulla sua attività.