Lo spider robot dell’Università di Bologna promette una rivoluzione nella stampa 3D: è in grado di costruire e stampare autonomamente in 3D.
Sin dall’introduzione della stampa 3D nel mercato, si sono visti molteplici sviluppi delle applicazioni di questa tecnologia. I più importanti riguardano soprattutto il campo medico, ma anche la filiera produttiva delle grandi aziende, che sono riuscite a velocizzare determinate meccaniche senza l’ausilio della manodopera.
Le stampanti 3D rappresentano un’evoluzione non da poco. Oltre al già citato utilizzo industriale e medico, anche in commercio se ne possono trovare per utilizzo privato. Insomma, un mercato “del futuro” che potrà giovare davvero a tutti.
Dall’Università di Bologna proviene un ulteriore sviluppo delle tecnologie di stampanti 3D, che promette di portare ad uno step successivo l’unicità di questi prodotti attraverso un sofisticato meccanismo automatico. Si tratta di uno “spider-robot”: ecco di cosa si tratta.
Lo spider-robot per la stampa 3D è stato sviluppato all’Università di Bologna, come già detto, all’interno del progetto denominato AUTO-R3(d)ICOLARI. Il progetto è stato portato avanti da un team di giovani ed è stato finanziato dal programma “Alma Idea” della stessa università.
Esso consiste in un robot in grado di stampare e costruire in 3D. Ciò può funzionare attraverso un sofisticato meccanismo, che vede l’utilizzo di una stampante 3D mobile, in grado di costruire gli elementi guida necessari per il movimento dell’oggetto da realizzare. In tal modo, il robot è in grado di muoversi lungo le parti già stampate, di fatto stampando e costruendo l’oggetto richiesto in completa autonomia.
Si tratta di una struttura mobile e flessibile, come affermato da Michele Palermo, ricercatore a capo del progetto. Lo spider-robot può essere applicato alla produzione di qualsiasi tipo di oggetto tridimensionale, e con dimensioni anche di molto maggiori alla stampante. I materiali su cui può lavorare sono molteplici, e sono quelli caratteristici delle stampanti 3D: dai polimeri ai metalli, fino al materiale cementizio.
Lo spider-robot di Unibo è stato realizzato nell’ambito di una più vasta ricerca, che coinvolge in particolare una tecnologia di stampa 3D, dal nome “Wire and arc additive manufacturing”. L’obiettivo di tale tecnologia è la costruzione di supporti in acciaio, come le coperture di edifici, palazzetti, aeroporti o stadi che siano.
Un’altra particolarità, finora non menzionata, dello spider-robot è che esso riesce a lavorare senza la necessità di alcuna impalcatura, ad esempio, o di supporto in generale. Data la sua totale indipendenza nel produrre la stampa 3D, esso vede potenziali applicazioni in contesti molto pericolosi per l’essere umano.
A detta del professor Tommaso Trombetti, coordinatore del gruppo responsabile del progetto, lo spider-robot potrà avere applicazione anche in ambiente extra-terrestre, proprio perché non necessita dell’intervento umano.
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Il progetto dello spider-robot per la stampa 3D è già stato depositato al fine di ricevere il brevetto ufficiale. Una produzione di altissima prospettiva, che proviene dalla già consolidata eccellenza italiana in campo tecnologico e di automazione industriale.
Lo spider-robot potrà vedere presto applicazione nei contesti più disparati e, verosimilmente, porterà l’edilizia urbana a livelli mai visti prima d’ora.
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