WhatsApp sta per presentare la nuova versione dei suoi termini di utilizzo e di servizio. Verrà richiesto agli utenti di accettare nuove condizioni sul trattamento dei dati.
Si parla dell’uso che ne farà l’azienda e i terzi affiliati di quest’ultima; di cosa potranno fare delle nostre chat compressi di tutti i messaggi depositati al loro interno e presenti sulla piattaforma di messaggistica. Vediamo nel dettaglio cosa sta per succedere e cosa comporterà questo cambiamento.
La società avvisa i suoi utenti dicendo che a partire dall’ 8 febbraio 2021 per continuare ad utilizzare una delle app di messaggistica istantanea più utilizzate al mondo, occorrerà leggere e accettare alcune nuove regole. Gli sviluppatori di Whatsapp hanno infatti preparato un regolamento con nuovi termini per l’utilizzo del servizio, che includeranno norme sulla privacy e sul modo in cui le aziende potranno utilizzare le chat all’interno dell’app a scopo di marketing. Niente paura però: l’azienda ha l’obbligo di rilasciare questi contratti d’uso ad ogni aggiornamento che subisce l’applicazione. Vediamo di cosa si tratta più nel dettaglio:
Tra circa due mesi si potrà leggere ed eventualmente accettare al termine dell’update dell’applicazione un nuovo aggiornamento riguardante i termini e le condizioni di utilizzo. Infatti al primo avvio dell’applicazione, sullo schermo del proprio dispositivo apparirà il suddetto regolamento per essere facilmente letto e consultato: ovviamente se accettare o meno tale condizioni dipenderà dalla più totale discrezione dell’utente, cosciente del fatto che quelle condizioni sono sia a tutela dello sviluppatore che di sé stesso in quanto utilizzatore.
Non accettare queste regole significherebbe al contempo decidere di non utilizzare l’applicazione e eventualmente, col passare del tempo, essere sottoposti all’eliminazione del proprio account: cose che accadono con la maggior parte delle applicazioni e account esistenti, poiché col rifiuto dei termini e delle condizioni l’utente risulterà come inattivo e le aziende si per “liberarsi” dei dati inutili eliminano questi account per evitare di congestionare i server.
Nel caso specifico di Whatsapp, l’account potrà essere ripristinato semplicemente riscaricando l’applicazione e, decidendo ovviamente di accettare i termini, reinserendo il proprio numero di cellulare.
L’unico problema potrebbe risultare la mancanza della cronologia delle chat possedute in precedenza; può essere utile in questo caso il backup delle chat, che se posseduto, potrà ripristinare come in origine tutte le chat in pochi minuti.
Non preoccupatevi e diffidate di guide che diffondono lo spauracchio sul “tema delle condizioni di utilizzo di whatsapp” che altro non sono che un patto di convivenza civile (si spera) tra l’utente che utilizza un servizio per tutelare così sia gli utilizzatori (vedasi il cyberbullismo) che il fornitore (in questo caso WhatsApp). Inoltre alcuni punti di questi regolamenti sono richieste da parte della società, tra cui l’utilizzo dei vostri dati a scopo commerciale (dati che per esempio consigliano a Google i prodotti che potrebbero più attirare la vostra attenzione).
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Chi parla di “vendita di dati ingiusta” deve sapere che queste aziende lavorano a tutti gli effetti, avendo un personale e altri costi da sostenere costantemente tutto l’anno (manutenzione dei server, sviluppatori, ecc.): dovranno pur guadagnare qualcosa! No? Sareste disposti a pagare un abbonamento a Whatsapp per tutti i mesi dell’anno o a lavorare gratis per milioni di persone contemporaneamente?
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