Un vecchio adagio dice “Bene o male, purché se ne parli”. E di Stranger Things, in attesa dell’uscita della quarta stagione, se ne parla eccome. Nel maggior numero dei casi, in modo positivo.
La serie creata dai Fratelli Duffer è di un metafisico che di più non si potrebbe, a partire dall’ambientazione temporale che è un groviglio di tempo presente e una stasi al 1983, ai vari mondi e creature fantastiche che popolano Hawkins, il Sottosopra e qualsivoglia ambientazione della serie, e qualunque fenomeno che si verifichi durante la storia.
Ma c’è qualcosa che ha convinto gli scienziati del fatto che i fratelli Duffer, in qualche modo, hanno riadattato teorie e fenomeni scientifici per usarli come base di partenza per i vari elementi fantastici della serie, dimostrando così che tutto quello che stiamo guardando ha una base di studio da parte dei due creatori che ci rende la serie ancora più cara e gradevole.
Stranger Things, ecco cosa si ispira alla scienza e cosa no
Cosa sappiamo innanzitutto di Stranger Things? Molto, tutto. La serie è così popolare che nominare un qualunque elemento che ne faccia parte, dal popolarissimo Sottosopra alle creature fantastiche come le Demogorgoni, significa parlare di qualcosa che ormai fa parte dell’immaginario popolare. Ma c’è qualche fondamento scientifico alla base dell’invenzione di questi elementi narrativi?
Per quanto riguarda le Demogorgoni, tanto per fare un esempio di qualcosa che potrebbe ricordare creature realmente esistenti, si può pensare ad esempio di fare un parallelo con le creature che vivono negli abissi oceanici più profondi dove c’è pochissimo ossigeno, la luce del sole fatica ad arrivare e la pressione è altissima. Le creature che vivono laggiù, ad esempio, potrebbero aver ispirato la fisionomia delle Demogorgoni: pesci, o presunti tali, trasparenti, o bioluminescenti, che richiamano da molto vicino questi mostriciattoli.
Un altro parallelismo tra la serie e la realtà scientifica riguarda la musicoterapia: nella serie infatti, per fuggire a Vecna, Max ascolta la sua canzone preferita, Running Up That Hill di Kate Bush. E si rifà alla musicoterapia che, a dire il vero, costituisce ancora un campo poco esplorato nel campo scientifico ma che sicuramente può aver costituito un’ispirazione.
E poi ci sono i Demodog che, al pari delle formiche che fanno squadra per salvare la loro regina, anche a costo di annegare in caso di inondazione, fanno scudo al loro leader per poterlo salvare dai pericoli.