Degli esperti nel settore hanno realizzato un nuovo tipo di chip altamente speciale, che pare non si veda tutti i giorni. Infatti, hanno pensato bene di crearne uno che potesse risultare essere decisamente diverso da tutti gli altri, in particolar modo di plastica. Ma una simile creazione, dunque, quanto potrebbe essere complicata da realizzare, e soprattutto a che scopo?
Al giorno d’oggi i processori sono esattamente quel genere di componenti che vengono richiesti continuamente e, quindi, devono essere realizzati con materiali resistenti. Questo, però, significa anche avere dei costi sostenuti per la loro produzione. E dal momento che siano richiesti molto più di prima, le aziende devono fare di tutto e di più per assicurarsi di rispondere all’ingente domanda di acquisizione da parte dei clienti. Insomma, inventarsi miliardi di miliardi di dispositivi ogni anno, non è affatto facile.
Ed è per questo che, un gruppo di ricercatori, sembra aver trovato il modo di costruire processori in plastica in maniera tale che possono essere prodotti in serie per meno di un centesimo. Lo riporta l’IEEE Spectrum, il quale afferma che i nuovi chip Flexicore siano stati ottimizzati per ridurre il numero di componenti e la complessità. Pare che sarebbe impossibile realizzare chip in plastica che replichino anche i microcontrollori più semplici attuali in silicio. Ma come funziona questo nuovo processore?
La progettazione di un chip nuovo e diverso da quelli che conosciamo
Il chip Flexicore è nato esattamente dalla necessità di adottare un approccio architetturale completamente nuovo per la realizzazione di processore in plastica, e oltretutto usando dei rendimenti accettabili assieme ad un prezzo bassissimo. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo le CPU Flexicore utilizzano utilizzare la tecnologia dei semiconduttori flessibili IGZO, la quale è stata già usata in diversi monitor. Un processore Flexicore a 4 bit occupa un’area di 5,6mm² ed è costituito da 2.104 semiconduttori, mentre un numero simile può somigliare soltanto ad un vecchio Intel 4004.
Attualmente i ricercatori dell’Università dell’Illinois hanno cercato di ottimizzare le CPU per diversi processi e carichi di lavoro, ma fino a quel momento non aspettiamoci grandi novità in merito; soltanto loro saranno in grado di dirci qualcosa in più in merito o meno. Di sicuro, però, la realizzazione di un chip del genere porterà all’integrazione di componenti elettronici praticamente ovunque. La ricerca completa sarà presentata all’International Symposium on Computer Architecture a fine mese, dunque comprendiamo bene come ci siamo volute molte ore di lavoro da parte loro.
Ma è come minimo uno sforzo da non mettere da parte visto e considerato che, gli esperti, abbiano lavorato sodo per riuscire a portare a termine un piano simile e soprattutto in poco tempo. Dobbiamo ammirare queste situazioni per ovvie ragioni; introducono nuove idee fantastiche per il mercato della tecnologia e, inoltre, sono molto utili per migliorare le attuali progettazioni in corso. Speriamo che ciò che abbiamo letto possa essere messo in atto.
? Fonte: www.tomshw.it