Quando si parla di Universo, non è facile determinare nemmeno lontanamente una misura che possa dare idea della sua grandezza. Si sa di certo che è in continua espansione, che ha una determinata velocità di crescita che è determinata dalla cosiddetta “Costante di Hubble”, e che la velocità di espansione è espressa in chilometri al secondo per megaparsec.
Il valore della costante di Hubble, che è costante ma fino a un certo punto, negli anni è stato studiato e rideterminato più volte, ed uno studio recente ne ha nuovamente determinato il valore. Lo studio in questione è stato svolto da un team chiamato SH0ES (acronimo di Supernova, H0, Equation of State of Dark Energy) a capo del quale vi è il premio Nobel per la fisica Adam G. Reiss.
Oltre alla costante di Hubble, ci sono altri parametri per determinare l’espansione dell’Universo e la sua velocità di crescita. Tra questi, serve prendere dei punti di riferimento come le Cefeidi e le supernovae di tipo “ia”. Le prime sono delle stelle la cui luminosità varia nel tempo in modo molto regolare, mentre le seconde raggiungono il picco di luminosità alla loro esplosione.
Ecco il nuovo valore della costante di Hubble
L’osservazione di Cefeidi e Supernovae ia, è stato dimostrato, è un punto di riferimento assolutamente fedele e preciso, che insieme al nuovo valore della costante di Hubble può decisamente dare un’idea più che precisa della velocità alla quale gli astri e i corpi celesti si allontanano dalla Terra.
Il nuovo valore della Costante di Hubble è stato stimato dallo SH0ES in un valore pari a 73,04 ± 1.04 km s^−1 Mpc^−1, ovvero circa 73,04 più o meno 1 chilometro al secondo per megaparsec. Si tratta di una misurazione della costante di Hubble un po’ più alta rispetto a quella precedente, ed è stato ottenuto mescolando il Modello Standard Cosmologico dell’Universo con i dati della missione Planck dell’ESA (che ha osservato i resti della radiazione microonde di fondo residua dalla nascita dell’universo).
Questo valore apre porte inaspettate e rivela una velocità di espansione dell’Universo ben più alta rispetto a quanto le leggi della fisica possano mai spiegare. Ed in questo la costante di Hubble costituisce un trait-d-union importantissimo per stabilire una connessione tra passato e presente.
Non è ancora chiaro il motivo per cui l’universo si stia espandendo a una velocità superiore a quella prevista, ma pare che si possa ricercarne il motivo nella cosiddetta “energia oscura”, ancora sconosciuta ma che sembra costituire il 70% dell’energia totale di tutto l’universo. E sarebbe questa energia oscura la principale causa dell’espansione costante dell’universo.