Le lenti a contatto sostituiranno monitor e display, ecco come

Ben oltre la tanto chiacchierata esperienza immersiva. In un futuro più o meno prossimo monitor e display non saranno più indispensabili. Gli ormai fedeli accompagnatori di miliardi di utenti, infatti, potrebbero addirittura soppiantati da lenti a contatto!

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Lenti a contatto – Adobe Stock

Ben oltre i Google Glass, che hanno fatto scuola. Mojo Vision vuole rivoluzione il mondo online spingendosi più avanti dell’impegno ad aiutare le persone a raggiungere il loro massimo potenziale nel lavoro, nel gioco e nella vita rimanendo in contatto con le persone e gli eventi nel mondo reale.

Immagina di dover fare un discorso, ma invece di guardare i tuoi appunti, le parole scorrono davanti ai tuoi occhi, in qualunque direzione guardi. Questa è solo una delle tante caratteristiche che Mojo Vision promette ai suoi futuri clienti.

Un test completo di lenti a contatto intelligenti sugli esseri umani

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Lenti a contatto tecnologiche – MeteoWeek.com

Immagina… di essere un musicista con i tuoi testi, o i tuoi accordi, davanti ai tuoi occhi. Oppure sei un atleta e hai i tuoi dati biometrici, la tua distanza e altre informazioni di cui hai bisogno“. Steve Sinclair, di Mojo, spiega così il prossimo obiettivo da perseguire nel campo della realtà aumentata.

La sua azienda sta per intraprendere un test completo di lenti a contatto intelligenti sugli esseri umani, che darà a chi lo indossa un display head-up che sembra fluttuare davanti ai loro occhi. La lente che ha in mente Mojo Vision è una lente cosiddetta sclerale, chiamata così perché fa da ponte sulla cornea e si appoggia sulla sclera, ossia la parte bianca dell’occhio che costituisce la parete esterna. Ha una rigidità di grande diametro (14mm a 20mm) e i grandi vantaggi di essere più confortevoli, meno la sensazione di corpo estraneo nell’occhio rispetto alle lenti piccole che poggiano sulla cornea. La base di Mojo Vision per trovare l’altezza della situazione.

La lente sclerale correggerà non solo la vista dell’utente, ma incorporerà anche un minuscolo display microLED, sensori intelligenti e batterie a stato solido. “Abbiamo costruito quello che chiamiamo un prototipo completo di funzionalità – continua Steve Sinclair – un dispositivo che può essere indossato, capace di funzionare davvero. Lo testeremo presto internamente“.

Sinclair ostenta un rinnovato ottimismo: “Ora arriva la parte interessante – prosegue – inizieremo a ottimizzare le prestazioni e la potenza e a indossarlo per periodi di tempo più lunghi per dimostrare che il nostro dispositivo non darà problemi agli utenti, se lo usano anche tutto il giorno“.