L’Italia in 5G con un piano ideato dalla UE da due miliardi di euro, ecco come cambierà lo stivale

Una cifra tanto importante quanto sostanziosa. Un’opportunità quella che arriva dall’Unione Europea da cogliere al volo. La Commissione del Vecchio Continente dà una bella spinta al 5G, la quinta generazione della telefonia mobile con una significativa evoluzione rispetto alla tecnologia 4G/IMT-Advanced.

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5G – MeteoWeek.com

Avviata nel 2019 potrebbe dirigersi più velocemente verso il suo maximum in Italia, proprio grazie al piano ideato dall’Unione Europea da due miliardi di euro, messo a disposizione attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza per la diffusione di reti mobili 5G ad alte prestazioni.

La digitalizzazione del Belpaese non passa solo attraverso l’ormai famigerato arrivo del DVB-T2, che a inizio 2023 dovrebbero essere finalmente completato, ma anche verso queste strategie utilizzate per rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese.

Reti di backhaul, velocità minima di 150 Mbps in download, 30 Mbps di upload

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5G – MeteoWeek.com

Questo regime italiano da due miliardi, interamente finanziato dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, sosterrà la diffusione di reti mobili 5G ad alte prestazioni”. Lo dice a gran voce Margrethe Vestager: “I consumatori e le imprese – spiega la Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza, in una nota stampa ufficiale – potranno accedere a servizi 5G di alta qualità, contribuendo alla crescita economica del paese e agli obiettivi strategici dell’UE relativi alla transizione digitale”.

Il regime, dunque, sarà interamente finanziato dal dispositivo per la ripresa e la resilienza e resterà in vigore fino al 30 giugno 2026. “Il piano italiano – continua la nota ufficiale – per la ripresa e la resilienza comprende importanti progetti di investimento nel settore delle comunicazioni elettroniche”. Reti mobile, ok. Ma questo piano per l’Italia riguarda espressamente la diffusione delle reti fisse.

Ma come si traducono in soldoni questi due miliardi di euro? Con sovvenzioni dirette a favore dei fornitori di servizi di comunicazione elettronica. “La misura – sottolinea uno dei siti ufficiale dell’Unione Europea – finanzierà la realizzazione di una serie di importanti iniziative: reti di backhaul, stazioni di base necessarie alla fornitura di servizi mobili 5G che offrano una velocità minima di scaricamento di 150 Mbps e una velocità minima di caricamento di 30 Mbps nelle zone dell’Italia“.

Un incentivo forte, dunque, nel segno della diffusione e il funzionamento di reti mobili ad alte prestazioni che gli operatori privati non sono disposti a realizzare a causa dei costi elevati, non controbilanciati da un livello adeguato di entrate previste. Ora si può.

La connettività a banda larga riveste un’importanza strategica fondamentale per la crescita della digitalizzazione, a cui l’Italia non può esimersi dal cavalcare.

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