Alzheimer precoce potrebbe essere sviluppata dagli smartphone: la teoria di un nuovo studio al vaglio della Scienza

Che i cellulari siano una croce e delizia, questi si sapeva da tempo. Sin dai primissimi smartphone, quando esisteva il GSM, lo Startac e Motorola dalle grandissime dimensioni. Con il passare degli anni, però, e il boom di settore ha raggiunto livelli esponenziali, inevitabilmente dannosi pensando a un dato per certi versi clamoroso, senza contare l’uso-abuso: il 66% circa della popolazione mondiale, secondo gli ultimi dati, possiede un cellulare.

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Alzheimer – MeteoWeek.com

Più cellulari, più risorse, più problemi. Con inevitabili rischio per la salute del cervello: è questo il preoccupante studio sulla nocività dell’eccessivo utilizzo dei cellulari.

Secondo i Centers for Disease Control (CDC), sia i telefoni cellulari che i telefoni cordless emettono radiazioni a radiofrequenza (RF), ma gli esperti non sono sicuri se ciò causerà problemi di salute per anni. Per il momento, RG è stato classificato come “possibile cancerogeno per l’uomo” dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Uno spunto di grande riflessione.

La comunicazione wireless, un forte motivo di preoccupazione

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Alzheimer – MeteoWeek.com

Il report condotto da Martin Pall della Washington State University ha analizzato l’uso (in certi casi smodato) del cellulare e un’altra condizione cerebrale prevalente, suggerendo che questi dispositivi potrebbero potenzialmente fare più male che bene.

Quelli di noi che sono legati ai nostri telefoni potrebbero non essere felici di conoscere questi nuovi dati, il che suggerisce che l’uso del telefono potrebbe essere legato allo sviluppo del morbo di Alzheimer, la forma più comune di demenza.

Come riportato da NeoScope, lo studio di febbraio è stato pubblicato su Current Alzheimer Risk, affermando che la comunicazione wireless, in generale, potrebbe essere motivo di forte preoccupazione.

Scienziati e ricercatori sospettano da tempo che l’accumulo di calcio possa portare a cambiamenti nel cervello. E quando si tratta del morbo di Alzheimer, la preoccupazione cresce in relazione al suo abuso, che aumento il rischio dell’eccessivo calcio intracellulare, la causa principale della malattia.

Il recente studio suggerisce che i campi elettromagnetici (EMF) generati elettronicamente pulsati, utilizzati per le comunicazioni wireless, potrebbero portare a questo accumulo di calcio. I campi elettromagnetici emettono forze elettriche e magnetiche che attivano qualcosa chiamato canali del calcio voltaggio-dipendenti (VGCC) nei nostri corpi, influenzando negativamente il cervello causando questo rapido accumulo.

I campi elettromagnetici agiscono tramite forze magnetiche elettriche di picco e variabili nel tempo su una scala temporale di nanosecondi“. Le parole di Martin Pall gettano in primis nello sconforto, e devono far riflettere: “Tali picchi sono notevolmente aumentati con ogni aumento della modulazione degli impulsi prodotta da telefoni cellulari più intelligenti, contatori intelligenti, città intelligenti e radar nei veicoli a guida autonoma – chiosa – ognuno di questi può produrre l’incubo definitivo: l’Alzheimer ad esordio estremamente precoce”.

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