Dall’Italia abbiamo avvistato per primi l’esplosione nucleare nella via Lattea: ecco le foto spettacolari

Grazie al telescopio Magic, che si trova nelle Canarie e che viene anche utilizzato dagli scienziati dell’Università di Udine, è stato possibile assistere all’esplosione nucleare di una sorgente galattica nella Via Lattea, a 8.000 anni luce dalla Terra.

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Via Lattea – MeteoWeek.com

La sorgente dell’esplosione è una nova ricorrente della costellazione dell’Ofiuco, nella Via Lattea, che si chiama con la RS Ophiuchi. Una nova ricorrente è una stella che provoca periodiche emissioni di raggi gamma.

I risultati di questa scoperta, che sono stati pubblicati su Nature Astronomy, hanno potuto far identificare le novae come un nuovo tipo di sorgenti galattiche di raggi gamma originati da accelerazione di protoni. Di fatto aprono una nuova strada per la conoscenza dei raggi cosmici.

Magic, una collaborazione magica e spaziale che vede coinvolta anche l’Italia

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Via Lattea – MeteoWeek.com

Al gruppo di lavoro Magic partecipa anche il gruppo italiano di Fisica Astroparticellare del dipartimento di Scienze informatiche, matematiche e fisiche dell’Università di Udine, coordinato da Barbara De Lotto. Il telescopio Magic ha potuto fotografare l’evento cosmico lo scorso 8 agosto 2021, dopo essere stato individuato dal rivelatore Large Area Telescope dell’Osservatorio Spaziale Nervi della Nasa e dai telescopi dell’High Energy Stereoscopic System (Hess) in Namibia.

Barbara De Lotto stessa ha parlato di questo immenso lavoro con le seguenti parole: «Il risultato è stato ottenuto grazie alle rivelazioni effettuate dai due telescopi atmosferici Cherenkov, di cui si compone Magic, sull’isola spagnola di La Palma, nelle Canarie».

Sono già 20 anni che il gruppo di Fisica astroparticellare lavora con la collaborazione Magic e partecipa anche al progetto Cherenkov Telescope Array (Cta), evoluzione di Magic e nuova generazione di telescopi Cherenkov. E’ stato proprio l’Infn delle Università di Udine e La Sapienza di Roma a predisporre e mettere a punto il sistema di calibrazione della camera (Calibox) del primo Large Sized Telescope (Lst) dei telescopi Cherenkov.

Sono proprio le quattro camere Calibox a essere oggetto di studio e di test di costruzione grazie al lavoro di alcuni studiosi dell’Università di Udine Michele Palatiello e Diego Cauz, con la responsabile scientifica Barbara De Lotto.

«Magic e Cta – ha tenuto a sottolineare la De Lotto – sono dei formidabili ambienti per la formazione dei dottorandi, fra i quali, attualmente, Irene Burelli e Alessandro Vigliano».