Un settore in crescita che vede i cittadini molto recettivi al sistema IoT con case smart e dispositivi intelligenti sempre in rete
A restituire un fenomeno in corso è Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano. In base ai dati raccolti dall’istituto di ricerca emergerebbero i lineamenti di un paese che ha imboccato ormai con decisione la strada dell’implementazione digitale. Fatta non solo di smartphone, ma di vere e proprie reti composte da un quantitativo di devices in costante e crescita.
Non solo telefonia dunque. L’interpretazione del report infatti non riguarda la dotazione personale o gli indossabili. Ma va cercata prevalentemente nel sistema delle nuove abitazioni 2.0, ovvero le case smart, dei nuovi uffici e della gestione del personale. Che vengano progettate ex novo, o che ricevano un upgrade tecnologico dovuto all’inserimento di impianti speciali, sono proprio questa a dare il vero sprint ai cittadini. A caratterizzarle infatti è IoT, ovvero l’Internet of Thing, un sistema di interconnessione con il quale molti devices, elettrodomestici e molto altro, possono scambiare informazioni con un hub.
I dati emersi dallo studio condotto dall’Osservatorio del Politecnico di Milano e come la tecnologia sta cambiano le abitudini dei cittadini italiani
Dal report presentato emergono dunque una serie di informazioni davvero interessanti. Lo scorso anno infatti avrebbe registrato una crescita pari al 22% rispetto all’anno precedente. Viene così stabilito un record di di fatturato corrispondente a ben 7.3 miliardi di euro. Considerando i numeri l’indicazione fa intendere che ad oggi ci sarebbero statisticamente due apparecchi per ogni singolo cittadino, ovvero 110 milioni i dispositivi connessi ad Internet.
Sono le parole del Direttore dell’Osservatorio IoT del PoliMi, Giulio Salvadori, a farci comprendere meglio le dinamiche alla base di questa curva in netta risalita. A sostenere l’incremento infatti sarebbe l’interesse da parte delle Pubbliche amministrazioni ma anche delle Aziende private. Sono queste che spingono il tasto della gestione remoto asset e dispositivi smart, attivandone servizi e funzionalità avanzate.
Dal punto di vista del consumatore invece pesa parecchio la svolta al nuovo digitale terrestre che ha chiesto lo svecchiamento dei vecchi apparecchi, aprendo le nostre abitazione alle smart tv. Secondo lo studio inoltre conta molto nel quadro complessivo anche l’inserimento di nuovi speaker intelligenti, che spesso fungono da hub domestici, oltre che telecamere, gestione delle luci e molto altro.
Dunque qualcosa si sta muovendo, e il paese si vede coinvolto in questa accelerata propulsiva che non lascia scampo ai dubbi. La digitalizzazione sta affrontando una fase cruciale, forte della sua componente automatizzante ma anche capace di migliorare la gestione dei processi in qualsiasi campo essa venga applicata. E i cittadini stanno prendendo sempre più confidenza con essa.