Con l’approvazione del decreto di legge il governo Draghi formalizza la stretta sugli evasori con un sistema a doppia sanzione
Il consiglio dei ministri accelera i meccanismi innescati con l’entrata in vigore del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nonostante la deadline sia fissata al 2023, il Governo Draghi ha deciso di rendere attuativa la normativa che fissa al 30 giugno il limite per gli esercenti di dotarsi di regolare strumento per effettuare pagamenti elettronici.
L’opposizione, che contesta allo strumento la pesante ingerenza nella vita quotidiana dei cittadini, non ha dunque avuto credito nel dibattito della gestione del paese. Passa dunque il decreto attuativo, motivato dalla necessità di agire al più presto sulle entrate tramite gettito fiscale nel paese. I patti con l’Unione Europea sono molto stringenti, e tra le richieste sottoscritte dal nostro Paese vi è una significativa riduzione dell’evasione fiscale attualmente registrata.
Ma l’obbligo di POS tuttavia non rappresenta l’unica novità del panorama degli italiani. Ad accompagnarlo vi saranno modifiche interessanti anche a elementi già noti.
I nuovi strumenti operativi e gli obiettivi che il Governo Draghi conta di raggiungere cavalcando la lunga onda del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
L’inserimento del pagamento elettronico obbligatorio comporta, a livello normativo ed in caso di inadempienza, una sanzione pari a 30€. A questa poi si somma una seconda penalità, corrispondente al 4% del valore dell’importo che l’esercente si è rifiutato di accettare. Interviene in questo contesto anche l’Agenzia delle Entrate. Visto l’aumento della complessità dei canali di entrata per i commercianti, è richiesto in via obbligatoria anche lo spaccato delle entrate tramite la comunicazione dei dati sulle transazioni con moneta digitale.
Cambia volto anche la lotteria degli scontrini. Molti di noi se la sono dimenticata quasi, perché, a differenza del cash back, non ha riscosso il successo sperato. Un pratico QR-Code sostituisce il codice a barre, mentre il meccanismo di vincita si trasforma. Una volta inquadrato il codice, presente direttamente sullo scontrino, sapremo subito se rientriamo nello sparuto numero dei vincitori.
Per quanto riguarda invece i bonus che incentivano l’efficientamento energetico del patrimonio immobile i canali di comunicazione vengono rivoluzionati. Ad essere coinvolto nella valutazione delle domande sarà l’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Corretto chiedere il supporto dell’Ente che sarà in grado di riconoscere le specifiche tecniche dei progetti e l’effettiva validità delle operazioni di retrofitting.
Si viaggia quindi spediti verso il completamento dei patti che il Governo ha sottoscritto per accedere al credito del Pnrr. Tra i vincoli impostati, che andranno verificati alla scadenza nel 2026, una voce importante è rappresentata dunque dal fisco. Se in materia di evasione fiscale il recupero è fissato al 5%, nel 24 si punta al 15%. Per completare il percorso a fine accordo, con una riduzione pari al 40%.