Uno scienziato informatico che passerà alla storia per aver dato vita a qualcosa divenuto un bene comune nell’era della tecnologia: le Graphics Interchange Format, un formato di file per immagini digitali di tipo bitmap, utilizzato nella grafica digitale, più semplicemente le GIF.
Ce l’ha portato via il maledetto Covid-19, a 74 anni. “Nonostante tutti i suoi successi è rimasto sempre un uomo gentile e buono”. Viene dipinto così nel necrologio commemorativo della sua scomparsa.
Wilhite è stato uno scienziato informatico americano che ha lavorato presso CompuServe, capo tecnico del team che ha adattato il formato del file immagine GIF dal precedente algoritmo LZW di proprietà di Unisys. GIF è diventato lo standard “de facto” per le immagini a colori a 8 bit su Internet fino a quando PNG è diventato una valida alternativa. Conosciuto come il papà delle GIF, ha ricevuto un Webby Lifetime Achievement Award nel 2013.
Il meme del bambino che balla, la sua preferita
Si è ritirato all’inizio degli anni 2000, quando decise di divertirsi un po’ dopo una vita passata a lavorare in campo informatico, a scrivere pagine di storie: viaggiando e modellismi le sue passioni principali.
Sebbene le GIF siano sinonimo di meme animati di internet, non è certo questo il motivo per cui Wilhite le ha create. CompuServe le ha introdotte a partire dal 1987, come un modo per distribuire “grafica di alta qualità e alta risoluzione a colori” in un momento storico in cui le velocità di Internet erano pachidermiche rispetto a quelle attuali.
“Ha inventato GIF da solo – in realtà lo ha fatto a casa e l’ha messo in funzione dopo averlo perfezionato“. Lo ricorda così Kathaleen, la moglie. “Avrebbe scoperto tutto in privato nella sua testa e poi sarebbe andato in città a programmarlo sul computer“.
Sebbene ci siano stati dibattiti di lunga data sulla corretta pronuncia del formato dell’immagine, Wilhite è stato molto chiaro su come intendeva che fosse detto. Lo dichiarò esplicitamente nel 2013, al New York Times: “L’Oxford English Dictionary accetta entrambe le pronunce. Si sbagliano. È una G morbida, pronunciata jif. Fine della storia“.
Una netta presa di posizione ribadita ai Webby Lifetime Achievement Award, un premio che gli fu riconosciuto per l’invenzione dell’ultima GIF, usando un’animazione per pronunciare il suo discorso di accettazione. “Dopo 25 anni, hanno finalmente onorato il risultato che ha fatto – spiega Kathaleen, creare una GIF era la cosa di cui ne andava più orgoglioso”.
In una delle sue ultime interviste Wilhite ha rivelato che una delle sue GIF preferite è il meme del bambino che balla, virale prima ancora del suo meme. R.I.P. Stephen Earl Wilhite.