Scoperta eccezionale sulla Via Lattea: ci sbagliavamo sulla sua composizione

La Via Lattea continua a essere oggetto di studio e soprattutto a rivelare parti di sé e caratteristiche che non si sospettavano. La Via Lattea (dal latino: Via Lactea) è la galassia a cui appartiene il nostro sistema solare; è “la galassia” per eccellenza: il nome infatti deriva dal greco galaxias (etimologicamente correlato alla parola latte) utilizzato in epoca greca per designarla.

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Via Lattea, nuove scoperte – MeteoWeek.com

Sembra comunque che la galassia, già di per sé molto antica, abbia anche una parte ancora più antica di quanto sia mai stato scoperto dagli scienziati: questa parte di Via Lattea sarebbe nota con il nome di “disco spesso” e la sua origine risale a 13 miliardi di anni fa.

In pratica 2 miliardi di anni prima di quanto sia stato previsto e appena 0,8 mliardi di anno dopo il Big Bang, come dimostrato dai dati della missione Gaia realizzata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che sono stati esaminati da Maosheng Xiang e Hans-Walter Rix dell’Istituto Max Planck per l’astronomia ad Heidelberg, in Germania.

Ecco cosa è stato scoperto sulla nostra galassia

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Spazio profondo allo studio degli scienziati – MeteoWeek.com

La Via Lattea è, a livello “estetico”, una sorta di spirale barrata, composta da due parti: l’alone, che fino ad oggi era considerato la parte più antica, e il disco. A sua volta il disco è formato da due parti: una più spessa e l’altra più sottile.

Secondo quanto scoperto dagli astronomi che hanno descritto la Via Lattea, la parte sottile del disco è quella che contiene la fascia di stelle che solitamente è visibile nel cielo e che viene comunemente considerata una costellazione chiamata Via Lattea.

Per quanto invece riguarda il disco più spesso, è alto il doppio rispetto al disco sottile ma ne possiede un raffio più piccolo e contiene solo una piccola parte delle stelle più vicine al sole che fanno parte della Via Lattea.

E’ stato studiando proprio queste regioni stellari che i ricercatori hanno realizzato il loro studio, focalizzandosi sulle stelle sub giganti, cioè quelle stelle in cui l’energia non viene più generata nel nucleo ma in un guscio attorno al nucleo: siccome questa fase evolutiva è relativamente breve, permette di determinarne l’età delle stelle con grande precisione.

I ricercatori dunque ne hanno analizzate più di un quarto di milione, grazie alle quali è stato possibile ricostruire le fasi della formazione della Galassia Via Lattea, che a quanto pare sarebbe avvenuta in due diverse fasi.

La prima sarebbe avvenuta 0,8 miliardi di anni dopo il Big Bang, la grande esplosione che si ipotizza abbia dato vita all’Universo intero, e avrebbe dato vita al disco spesso che avrebbe iniziato a produrre stelle. Nello stesso tempo si sarebbero formate le parti interne dell’alone, che però avrebbe iniziato a crescere più velocemente solamente due miliardi di anni più tardi, con la fusione di una galassia nana con la Via Lattea.

Fusione che avrebbe avuto come risultato il riempimento dell’alone di stelle e portando il disco spesso appena nato a formarne la sua grande parte. Invece è solo successivamente che si sarebbe formato il disco sottile.

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