Il nome è tutto un programma. Un programma Protect progettato per le persone che potrebbero essere altamente prese di mira da parte di hacker malintenzionati, inclusi difensori dei diritti umani, giornalisti e funzionari governativi. Il problema è che questo programma fortemente voluto da Facebook, non sta funzionando come dovrebbe.
Facebook Protect aiuta, o dovrebbe aiutare, questi gruppi di persone ad adottare protezioni di sicurezza dell’account più performanti, come l’autenticazione a due fattori per esempio, monitorando potenziali minacce di hacking. Già, dovrebbe.
Eppure Meta ci aveva messo la faccia, testandolo senza particolari problemi a partire dal 2018, ampliandolo in vista delle elezioni americane del 2020, prima di diventare un’autentica espansione globale: più di 1,5 milioni di account finiti sotto “protezione”, quasi 950.000 account registrati nell’autenticazione a due fattori. Il piano di Facebook era quello di espandersi in più di 50 paesi entro la fine dell’anno, inclusi Stati Uniti, India e Portogallo. Già, era.
Così Facebook spinge i propri utenti verso il blocco dei rispettivi account
All’inizio di marzo, un gruppo di utenti di Facebook ha ricevuto una misteriosa e-mail simile a spam intitolata “Il tuo account richiede una sicurezza avanzata da Facebook Protect“. Diceva loro che era loro necessario attivare la funzione Facebook Protect entro una certa data, altrimenti verrebbero bloccati dal loro account.
Sorpassati i primi dubbi di una fake news, o peggio ancora di un malware pronto a infestare i dispositivi, ci si è accorti che il programma, secondo Facebook, riguardava gruppi di persone che hanno maggiori probabilità di essere presi di mira da hacker malintenzionati, come difensori dei diritti umani, giornalisti e funzionari governativi.
Ha lo scopo di fare cose come garantire che quegli account siano monitorati per le minacce di hacking e che siano protetti dall’autenticazione a due fattori (2FA).
Il problema è che alla prima scadenza del 17 marzo, molti utenti costretti a cambiare hanno noie con i rispettivi account, sono bloccati, visto che Protect non funziona sempre. Altrimenti non si sarebbero scatenate una serie di lamentele su Twitter e altri social network, secondo cui le persone sono state bloccate fuori dai loro account anche se hanno le garanzie appropriate.
Alcuni dicono che la loro 2FA basata su testo semplicemente non funziona. Altri scrivono che non sono riusciti a completare il processo di attivazione, anche prima della scadenza, con la conseguenza del blocco del loro account.
La carenza dell’esecuzione del programma ha spiazzato un po’ tutti, perché se da un lato incitava, praticamente obbligava, ad aggiungere Protect, dall’altra mal funziona, con la conseguenza di restare fuori dal proprio account. Soluzioni attualmente non ce ne sono, almeno fin quando quelli di Facebook Protect non usciranno fuori allo scoperto, interrompendo questo silenzio, per il momento soltanto assordante.