Come riporta una giornalista russa che si trova sul luogo del conflitto che ci sta tenendo molto preoccupati di questi tempi, la polizia di Mosca starebbe fermando gli abitanti della città e controllerebbe i loro smartphone alla ricerca di prove che li collegherebbero alla resistenza. I civili sono obbligati quindi a mostrare i loro messaggi e le loro foto, in caso di rifiuto non verrebbero lasciati andare e si ritroverebbero incarcerati per resistenza ad un pubblico ufficiale.
La giornalista russa Anya Vasileva, che si trova sul luogo del conflitto tra Ucraina e Russia, ha pubblicato un video su Telegram che mostra come gli agenti della polizia di Mosca si interfacciano con i civili, mentre fermano le persone davanti a un negozio di giocattoli nel centro della capitale. I poliziotti ‘obbligano’ letteralmente i cittadini a mostrare i loro smartphone, controllando messaggi, mail e foto, senza nessun tipo di mandato e anzi, non si fermano neanche davanti ad un secco NO. Nel caso le persone si rifiutassero di mostrare i contenuti privati sui loro telefoni infatti, la polizia non li avrebbe lasciati andare e avrebbe messo a repentaglio così la loro sicurezza.
“Mi sono avvicinato e ho chiesto loro su cosa stessero facendo. La polizia ha controllato la mia tessera di giornalista e si è rifiutata di commentare“, ha detto Vasileva. “Ricordo che i telefoni sono protetti da una crittografia end-to-end. È illegale per la polizia ordinarti di mostrare il contenuto del tuo telefono.”
Tutto ciò avviene in seguito alla legge firmata dal presidente russo Vladimir Putin, che sappiamo essere estremamente paranoico, che condanna chiunque condivida “informazioni false” sulla guerra in Ucraina con una pena fino a 15 anni di reclusione. Bisogna peró vedere cosa intende lui per fake news, considerando che al suo popolo sta vietando immagini, video, foto e qualsiasi informazione relativa agli attacchi che sta mandando all’Ucraina, l’ultimo che riguarda un bombardamento ad un ospedale pediatrico, con donne in procinto di partorire e bambini innocenti, che hanno perso la vita nel posto che doveva invece salvargliela.
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Il governo russo ha inoltre bloccato/limitato l’accesso alle più importanti piattaforme tech occidentali come Facebook e Twitter, che comunque hanno già deciso di loro spontanea volontà di abbandonare il territorio, mentre società come TikTok, PayPal , Netflix e Samsung hanno bloccato i loro servizi a tutti gli utenti russi, scatenando il panico generale. Poche ore fa il viceministro dello sviluppo digitale russo ha rilasciato un documento che afferma la volontà della Russia di disconnettersi da Internet gobale entro l’ 11 marzo, e di trasferire tutti i server all’interno di una propria rete interna“RuNet”. Le intenzioni sono chiare a questo punto:si punta ad una Russia che non deve dipendere più da nessuno, se non che da se stessa.