Con Hubble si ipotizza che su Wasp-121b le tempeste siano di zaffiro e rubini sotto forma liquida (VIDEO)

E’ emersa la possibilità che su Wasp-121b ci siano tempeste di zaffiro e rubini. Il telescopio Hubble ha reso noti i dati raccolti nel corso di due campagne osservative compiute verso l’atmosfera dell’esopianeta, distante 850 anni luce da noi. Probabilmente le pietre preziose si trovano all’interno di nubi di ferro, titanio e corindone.

Il telescopio Hubble continua a stupirci, non lasciando ancora spazio al suo futuro sostituto Webb. Infatti, lo studio più recente, condotto grazie ai dati raccolti tramite lo spettrografo infrarosso abbinato alla Wide Field Camera 3 e svoltosi nel 2018 e 2019, descrive l’incredibile atmosfera di un mondo a 850 anni luce da noi. L’atmosfera sembra contenere nubi di ferro e titanio, ma anche gocce di pietre preziose.

Cosa sappiamo del pianeta Wasp-121b

Nel 2015 è stato scoperto il pianeta Wasp-121b, un gioviano caldo che presenta moltissime peculiarità. Con un diametro paragonabile a quello di Giove, orbita vicinissimo alla sua stella e conclude il moto di rivoluzione in appena 30 ore. Inoltre, la sua temperatura si attesta intorno ai 2500-3000 gradi, presentando un’estrema escursione termica tra il giorno e la notte.

L’esopianeta rivolge sempre la stessa faccia verso la luce e questo comporta che su un suo lato sia sempre giorno, sull’altro sempre notte. Questa caratteristica è chiamata rotazione sincrona. Ne abbiamo saputo di più grazie ai dati raccolti dal telescopio Hubble durante gli studi del 2018 e 2019.

Il primo autore dello studio Thomas Mikal-Evans, ricercatore postdoc al Kavli Institute for Astrophysics and Space del Massachusetts Institute of Technology, ha affermato che: “Stiamo andando oltre il semplice scattare istantanee isolate di regioni specifiche dell’atmosfera degli esopianeti: riusciamo finalmente a studiarle come quei sistemi in tre dimensioni che in realtà sono”.

I risultati dello studio

I risultati degli studi condotti sono stati pubblicati sulla rivista Nature Astronomy dal team internazionale guidato da Thomas Mikal-Evans. Gli studi hanno mostrato che nel lato illuminato di Wasp-121b ci sono dei metalli pesanti (come alluminio, nichel e cromo) che nel lato in ombra si condensano e diventano nubi. In questo modo l’alluminio potrebbe combinarsi con l’ossigeno formando il corindone che unendosi al cromo, ferro e titanio genera rubini e zaffiri.

Si è osservato che sul lato diurno di Wasp-121b il calore è tale che le molecole sono smembrate e solo quando transitano verso le temperature più miti del lato notturno, gli atomi di idrogeno e ossigeno possono combinarsi tra loro. Le nubi che si creano, si dirigono verso il lato diurno ed evaporano. E’ nella fase di transizione che possono verificarsi piovaschi di “gemme liquide”.

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Trovato ossigeno in un’atmosfera esoplanetaria – MeteoWeek.com

Mikal Evans ha rivelato che: “Per capire meglio questo pianeta lo osserveremo con il telescopio spaziale James Webb nel primo anno della sua attività”. Insomma, studi futuri porteranno a nuove scoperte su questo incredibile fenomeno. Oggetto di studi sarà sicuramente il vento che è talmente veloce, spiega Mikal-Evans, che “il gas si riscalda nel punto substellare, ma viene espulso verso est prima che possa irradiare nuovamente nello spazio”.