E’ stato scoperto un nuovo pianeta a 117 anni luce di distanza da noi che potrebbe presentare caratteristiche idonee alla vita, come l’acqua allo stato liquido. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society dopo uno studio portato avanti da un gruppo internazionale di ricerca dell’University College di Londra.
Gli scienziati hanno osservato un anello di detriti in orbita nella zona abitabile di una nana bianca: questa presenza potrebbe indicare l‘esistenza di un pianeta ancora invisibile ma sul quale sarebbe possibile trovare acqua allo stato liquido. Secondo gli scienziati il pianeta si trova a 117 anni luce di distanza da noi.
L’incredibile scoperta
Il nuovo pianeta è stato scoperto dal team di ricerca internazionale guidato da scienziati britannici dell’University College di Londra che ha collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Astronomia e Istituto per la Ricerca Astrofisica dell’Università di Boston, del Dipartimento di Fisica dell’Università di Warwick, dell’Osservatorio di Lund (Svezia), dell’Università Naresuan (Thailandia) e di numerosi altri istituti.
Il nuovo pianeta è stato individuato nella zona abitabile di una nana bianca, una stella “morente”. Pur non essendo stato osservato direttamente, è possibile rilevare la sua presenza grazie a decine di frammenti planetari presenti dell’area. In pratica, analizzando la luce della nana bianca con la fotocamera ULTRACAM piazzata sul New Technology Telescope (NTT) presso l’Osservatorio dell’ESO di La Silla in Cile, è emersa la presenza di 65 corpi planetari equidistanti.
Tali corpi orbitano attorno alla stella ogni 25 ore e determinano un’attenuazione della sua luminosità ogni 23 minuti. Questa regolarità dimostra la presenza di un pianeta extrasolare che li mantiene gravitazionalmente stabili. Infatti, se non ci fosse questa influenza le nuvole di detriti verrebbero disperse a causa delle collisioni, perdendo quindi l’eccezionale regolarità osservata dagli scienziati.
La reazione della comunità scientifica
Il coordinatore del gruppo di ricerca, Jay Farihi, ha dichiarato che: “Questa è la prima volta che sono stati osservati corpi celesti di qualsiasi tipo nella zona abitabile di una nana bianca. Le strutture avvistate non sono solide e sferiche, ma irregolari e polverose, un po’ come le comete, e si trovano in una zona che rimarrà abitabile almeno per 1 altro miliardo di anni”.
Lo stesso, in un comunicato stampa, ha poi specificato che: “La possibilità di un pianeta nella zona abitabile è eccitante e anche inaspettata; non stavamo cercando questo. Tuttavia, è importante tenere presente che sono necessarie ulteriori prove per confermare la presenza di un pianeta. Non possiamo osservare direttamente il pianeta, quindi la conferma potrebbe arrivare confrontando modelli computerizzati con ulteriori osservazioni della stella e dei detriti orbitanti”.
Sicuramente, gli studi su questo sistema daranno un grande aiuto agli astronomi per comprendere meglio quale sarà il futuro del sistema solare, quando il Sole diventerà anch’esso una grande nana bianca. Tutti i dettagli della ricerca “Relentless and complex transits from a planetesimal debris disc” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Monthly notices of the Royal Astronomical Society.