Sequestrati negli USA 3,6 Miliardi di Dollari in Bitcoin, ecco cos’è successo

La polizia americana ha provveduto a sequestrare una ingente quantità di denaro in Bitcoin, portando a termine una operazione molto importante e che ha scongiurato dei grossi problemi. Ma come hanno fatto i criminali ad accumulare una somma del genere?

Sequestrati negli USA 3,6 Miliardi di Dollari in Bitcoin, ecco cos'è successo
I Bitcoin stanno diventando, giorno dopo giorno, una valuta sempre più utilizzata e acclamata in generale. Il valore difatti è cresciuto in grande – MeteoWeek.com

Il più grande sequestro finanziario della Storia pare che abbia avuto luogo proprio negli USA. Ha a che fare con le criptovalute, e ciò non sembra stupire più di tanto dato l’incredibile somma di denaro accumulata nel corso degli ultimi anni. Infatti la storia ha inizio ben sei anni fa, quando un gruppo di hacker era riuscito a violare l’exchange Bitfinex con sede a Hong Kong, sottraendo 119,726 Bitcoin in una volta sola.

All’epoca il loro valore era di soli 63,7 milioni di dollari, quindi non era una cifra troppo elevata se confrontata con quella di adesso. Infatti, il costo di un singolo Bitcoin è aumentato esponenzialmente, portando tutti loro ad avere un quantitativo totale di criptovalute dalla bellezza di 3,6 miliardi di dollari. Insomma, è una crescita che non solo ha giovato a tutti coloro che si occupano del settore, ma ha anche permesso – involontariamente – di rendere straricchi i cybercriminali. Ma cosa è successo dopo?

La cattura degli hacker

Sequestrati negli USA 3,6 Miliardi di Dollari in Bitcoin, ecco cos'è successo
Nessuna operazione aveva portato al sequestro di una cifra così tanto grande per quanto riguarda le criptovalute, il che vale a dire che sia stato stabilito un record – MeteoWeek.com

La polizia è riuscita ad intervenire e ad arrestare due persone, ossia i coniugi Ilya Lichtenstein e Heather Morgan. Sono stati accusati di aver tentato di riciclare il denaro rubato, tuttavia il terzo hacker è ancora a piede libero dato che non si sa chi sia. Dalle ricostruzioni, però, sanno che sia riuscito ad aggirare i sistemi di sicurezza di Bitfinex e a condurre oltre 2.000 transazioni illegali verso un wallet digitale controllato da Lichtenstein.

I due hanno passato gli anni successivi a muovere le criptovalute ottenute seguendo uno schema complicato e articolato da capire, ma è anche vero che ora non sia servito. Le autorità, però, hanno colto l’occasione per ricordare a tutti che “le criptovalute non sono un porto sicuro per i criminali: il dipartimento ha dimostrato ancora una volta che può seguire il denaro e lo farà, a prescindere dalla forma che assume“. Comunque sia, i coniugi potrebbero avere una condanna fino a 25 anni di reclusione per i reati commessi nel corso di tutto questo tempo, ma questo ancora non è sicuro dal momento che il processo sta andando avanti.

Ma la cosa che preoccupa di più è che non si tratta del primo sequestro avvenuto in questo ambito. Difatti, un paio di anni fa pare che siano stati recuperati 69,000 Bitcoin appartenenti a Silk Road, ossia uno dei mercati neri del Dark Web e che erano in possesso di Ross Ulbricht, attualmente condannato all’ergastolo già dal 2017. Fino ad ora la somma accumulata dall’uomo era considerata come il record attuale di criptovalute, ma sembra che il trio di criminali abbia superato questa cifra alla grande.

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