Esiste una applicazione dedicata interamente a coloro che hanno bisogno di un aiuto concreto nell’affrontare i problemi della vita. Che possa esserci d’aiuto, o che sia interessante sapere che ci sia? Che vediamo come funziona.
YouPol È una delle migliori piattaforme dove poter denunciare atti di bullismo e cyberbullismo. Ne ha voluto parlare la Polizia di Stato su Instagram, elogiando le possibilità infinite che offre e il fatto che la gente sia disposta a confidarsi con loro per poter essere aiutata a dovere.
Ma in che modo avremo l’occasione di usarla? Ce lo spiegano brevemente così: “Potete scaricarla sui vostri cellulari e utilizzarla per segnalare reati di bullismo e cyberbullismo anche in forma anonima. Uno strumento in più per combattere insieme queste subdole forme di prevaricazione che, se non prese per tempo, possono causare danni gravi sulla vittima del reato. Con l’App potete “denunciare” anche casi di spaccio di droga e violenza domestica“.
L’aiuto di YouPol
La nascita di questa applicazione si è rivelata essere importante per un semplice motivo, e che pare colpisca i ragazzi di tutte le età. Non è comune che qualcuno decida di rivolgersi alle varie istituzioni per segnalare eventuali abusi fisici o verbali, ecco perché scaricare un software dove farlo potrebbe essere la scelta ideale in questo caso.
Può essere installata gratuitamente sia su Android che su iOS, quindi non c’è nessun problema da questo punto di vista: chiunque deve avere la possibilità di essere aiutato in caso sia giusto farlo. Ma YouPol non si limita a fare soltanto questo, ha anche un’altra funzione.
Può servire per denunciare episodi di spaccio di stupefacenti, violenze domestiche o qualunque altra tipologia di reato. Possono essere trasmesse foto, video o messaggi con gli operatori, inoltre l’utente è in grado di inviare in completo anonimato il contenuto e di modificare la propria posizione se necessario.
Quindi, sotto consiglio generale, sarebbe meglio affidarsi alle autorità invece di rimanere in silenzio. A volte delle parole possono letteralmente salvarci la vita, e a spiegare meglio il significato di questa frase ci pensa la Polizia, la quale rilascia una dichiarazione molto importante sulla questione:
“I ragazzi spesso non hanno una adeguata consapevolezza di quanto i “dispetti” online, le prese in giro possano avere effetti dolorosi sugli altri. Va insegnato loro ad avere rispetto della privacy online e di essere riservati con le proprie immagini e quelle degli altri. La diffusione e la detenzione di materiale illegale è un pericolo reale. I ragazzi vengono continuamente aggiunti in gruppi di messaggistica istantanea da altri coetanei, conoscenti e amici. Non sempre prestano le dovute attenzioni alla natura di questi gruppi e alle foto e filmati che ci si scambia. È importante che sappiano che chiunque contribuisca a diffondere immagini sessuali e di violenza che riguardano bambini e ragazzi minorenni commette un reato“.