Il furetto clonato e la sua storia, nel giorno del suo primo compleanno

Una tecnologia che potrebbe salvare una specie a rischio estinzione e geneticamente fragile, in grado di cambiare le sorti di questo simpatico animaletto: ha compiuto un anno il furetto clonato da un esemplare morto, e vogliamo augurargli buon compleanno

Il furetto clonato compie un anno- MeteoWeek.com

Ma vi ricordate quando pensavamo che i cloni potessero essere presenti solo nei film come Star Wars e affini? Ma in realtà, dalla pecora Dolly in avanti, la clonazione è stata usata più volte in campo scientifico, nella vita vera, e non solo nei film di fantascienza. Come è successo per questo furetto dai piedi neri, che vedete nella simpatica foto in apertura e che vorremmo solo potarci a casa, una specie purtroppo a rischio estinzione. Negli Stati Uniti esistono riserve dove possono essere reintrodotti gradualmente nell’habitat naturale – e da cui ogni tanto scappano, ma a volte non basta. Ma c’è stato anche un progetto per clonare la specie e risolvere così almeno in parte l’estinzione di specie animali. Un progetto che ha avuto un enorme successo, visto che il clone del primo esemplare ha appena compiuto un anno e gode di ottima salute.

Una specie a rischio estinzione

Questa specie di furetto è tipica delle grandi praterie nordamericane, quindi non pensate di andare per boschi in Italia per trovarlo, e un tempo le popolava in grandi quantità. Un tempo, al passato. Purtroppo la loro storia ha preso una svolta  imprevista già a metà degli anni Settanta, quando hanno iniziato a scomparire fino a essere quasi dichiarati estinti dieci anni dopo.

Nel 1981 è stata fortunosamente trovata una colonia di furetto dai piedi neri: ben sette esemplari, che sono stati salvati dagli scienziati e fatti riprodurre in cattività, per salvare la specie dall’estinzione totale. Dai quei sette capostipiti, ora esistono circa 10mila esemplari. Un bel salto, ma ancora non è abbastanza Non un numero altissimo, soprattutto considerando che sono molto pochi quelli che vivono allo stato selvatico e molti di più quelli cresciuti in cattività. Ma è proprio il fatto di essere tutti discendenti da un unico “ramo familiare” a rendere difficile la sopravvivenza del furetto dai piedi neri, cosa che non si pensava all’inizio. La consanguineità rende scarsa la varietà genetica, e questo spiega le nascite con deformità e probabilità più alte di ammalarsi di malattie molto gravi. Lo stesso per molte altre specie, comprese gli umani.

Clonare un animale per salvare la specie: la giusta via?

Per questo si è pensato di ricorrere alla clonazione come soluzione, per cercare di salvare una specie a rischio estinzione e che ha scritti nei geni il proprio alto tasso di mortalità e che non ce la farebbe da sola a sopravvivere.

L’esemplare che è stato clonato era morto ben trentacinque anni fa, ma il suo corpo è stato “preso” dalla scienza. Dalle cellule di quell’esemplare, i ricercatori dell’organizzazione no profit americana Revive & Restore hanno infatti clonato un nuovo furetto dai piedi neri, che si chiama Elizabeth Ann e che ha appena compiuto un anno e gode di ottima salute, oltre ad essere davvero bellissima e molto furba e curiosa.

I cloni saranno il futuro per la salvaguardia della specie? – MeteoWeek.com

Ma lo studio degli scienziati non si ferma certo a questo punto, perché non basta clonare un esemplare e poi sperare che vada tutto bene e lasciare al caso. La speranza è che Elizabeth Ann possa riprodursi, e che non ci sia bisogno di ricorrere costantemente alla clonazione, ma che possa farlo naturalmente, di sua volontà.

La ricerca, se volte leggerla, è pubblicata sulla rivista scientifica Science: i ricercatori di Revive & Restore cercheranno di far accoppiare il clone con i pochi individui selvatici ancora rimasti, per rinforzare il loro patrimonio genetico. E chissà, magari utilizzare questa strategia anche per altre specie d’animali in via d’estinzione.

 

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