Il robot umanoidie prodotto dalla Engineered Arts è un progetto all’avanguardia unico nel suo genere, dalle incredibili capacità
Si chiama Ameca, e questa macchina si è spinta in un mondo che la mente geniale di Asimov aveva sognato molto tempo fa. Il progetto firmato dall’azienda di robotica Engeneered Arts sarà presentato al CES 2022 che si svolgerà a Las Vegas. Ma già dalle prime immagini, veicolate tramite un interessante video dalla stessa società, è possibile vederlo all’opera.
Nelle inquadrature possiamo osservare come Ameca sia in grado di seguire, in maniera accurata, con lo sguardo la traiettoria disegnata dalla dita di una mano. Ma non solo. Se il suo spazio personale viene invaso la sua reazione è infastidita e per nulla amichevole. Quasi a voler ripetere un tipo di interazione del nostro quotidiano.
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Il suo è sicuramente un progetto interessante che sembra dotare un computer della capacità di provare delle emozioni. Anche se poi, in realtà, quello che stiamo guardando non è altro che un complesso sistema di algoritmi che ha una grande qualità, quella di apprendere.
Il sistema machine learning e perché le leggi della robotica ci sembrano una realtà sempre più vicina
Ameca ha una caratteristica che le altre macchine del comparto non hanno. A permettere al robot di migliorarsi ad ogni interazione è un algoritmo implementato per la prima volta dagli sviluppatori di Google e poi messo a disposizione della comunità informatica in modalità open.
Il processo alla base di questo prodotto si chiama machine learning ed è un meccanismo in grado di raccogliere informazioni, mettetele in relazione tra loro e progredire in base ai risultati raggiunti.
Non è la prima volta che una macchina è in grado di effettuare operazioni di questo tipo. Molte delle applicazioni o devices che utilizziamo hanno di base questa capacità che inquadra le nostre abitudini e ci propone risultati personalizzati. Per comprendere un modello spiccio della questione basta pensare alle playlist che ci propone Spotify o ai risultati delle barre di ricerca.
Quello che lascia però scioccati è che questa volta la macchina ha un volto, e questo sembra essere talmente espressivo da richiamare delle qualità apprezzabili solo negli essere umani.
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Non sappiamo ancora se a questi robot verranno mai impiantati cervelli positronici, e con essi si darà vita alle implicazioni legate alle leggi della robotica. Tantomeno se il futuro che ci aspetta sia quello sognato da Steven Spielberg, che con la sua pellicola AI, ci ha fatto pensare alle implicazioni etiche relative alla creazione di robot di questo tipo.
Quello che è certo pare essere la meraviglia con la quale ci approcceremo ad un nuovo modello di robotica che sta compiendo passi da gigante e che sta superando le fantasie delle menti più visionarie.