Un microchip sotto pelle al posto del Green Pass: la folle idea del governo

Non sappiamo se verrà mai realizzato, ma il sogno della Epicenter potrebbe rivoluzionare il sistema legato all’esibizione del Green Pass

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Un piccolo innesto sottocutaneo ci renderà indipendenti dal mostrare i Green pass, sia in forma cartacea che dai nostri dispositivi – MeteoWeek.com

Il dibattito sul Green Pass è uno dei temi più affollati e ricettivi del momento. Tutti ne parlano e, senza dubbio, ognuno ha la sua personalissima opinione.
Il palco delle voci è un insieme cacofonico di argomentazioni ed opinioni contrastanti, ma al netto di questo vorticoso scenario, tutti facciamo i conti con la certificazione verde. Ecco perché la proposta di una società, che aiuta le start-up a perfezionare il loro modello di business e a migliorare le loro performance sul mercato globale, ha fatto molto discutere.

La Epicenter infatti ha dichiarato che sarebbe allo studio un sistema di micro-impiantologia che permetterà di portare sempre con se la documentazione necessaria che ci permette di accedere ad ogni settore della socialità e del lavoro.

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Dimenticate pure il certificato in forma cartacea a casa, e non temete di uscire, immagine di per se terrificante, senza i vostri adorati smartphone dei quali davvero non si può fare a meno. Con la proposta dell’azienda svedese potrete essere voi stessi un GP che deambula.

La proposta di Epicenter e le prospettive che potrebbero attenderci

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La tecnica di impiantologia è un sistema interessante, che in maniera trasversale trova campi di applicazione sempre più ampi – MeteoWeek.com

Il progetto infatti prevede che venga innestato un microchip sotto pelle, probabilmente nel braccio o nella mano tra pollice ed indice. Una visione che ci sembra qualcosa di già sentito? Esatto perché è stata una delle questioni complottiste sollevata dai no-vax. In uno dei loro scenari apocalittici stile grande fratello, gli oppositori al vaccino, hanno espresso la loro convinzione circa la possibilità da parte dei governi mondiali, che anziché inoculare un agente contrastante alla pandemia sarebbero rei di aver iniettato alle persone un chip tracciante, capace di controllarci tutti.

La realtà supera la fantasia, e di gran lunga in questo caso. Ma andando a guardare nel dettaglio il progetto difficilmente vedrà la realizzazione, in primo luogo perché la polemica è troppo ampia e complessa, e in seconda battuta perché nonostante questo tipo di tecnologia sia già applicata nel campo sanitario ma anche in quello estetico, non ci sarebbero gli interessi economici necessari a sostenere questa strampalata iniziativa.

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Una nota però a favore della Epicenter è doverosa. Il microchip del Green Pass quasi sicuramente non si realizzerà mai. Il successo di questa proposta però è stato immediato. Con i riflettori accesi sulla società, tutte i suoi progetti riceveranno comunque un booster di notorietà, portando grandi benefici alle startup del gruppo.

Questa strategia dì marketing è stata davvero vincente, e dovrebbe produrre una sensibilità maggiore negli utenti circa la bontà o la necessità di certe dichiarazioni.

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