Canone RAI, quando pagarlo e come: ecco i cambiamenti che ha subito

Si potrebbe dire che, con la fine del prossimo anno, si chiuderà l’era del canone Rai caricato sulle bollette delle utenze

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Il canone Rai non sarà più caricato sulle bollette delle nostre utenze, e dal 2023 cambiano le modalità per assolvere a questo pagamento – MeteoWeek.com

Dopo quasi un quinquennio, che ai contribuenti sembra sia durato un’eternità, si chiude la faccenda che ha visto il costo dell’abbonamento, dovuto alla TV di stato da parte di tutti i contribuenti in possesso di un apparecchio televisivo, transitare sulle fatture legate al servizio di forniture dell’energia.

La decisione presa dal governo Draghi tuttavia ha delle fondamenta bene salde. L’intento infatti è quello di rispondere con la massima aderenza agli input della comunità europea. L’applicazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è quanto necessario per rispondere agli impegni presi con la commissione, e all’interno di questo complesso quadro normativo non trova più posto la tassazione legata al canone.

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Dunque prepariamoci a dire addio al fastidioso obolo in bolletta che tanto ha infastidito gli utenti. Molti infatti l’hanno considerato un mezzo coercitivo che prevarica i poteri dello stato, ma in realtà ha avuto anche i suoi notevoli vantaggi. Nel 2016 infatti l’allora premier Renzi ci aveva visto lungo.

Le prospettive sul 2023 e come cambieranno le abitudini degli abbonati

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E’ molto probabile che torneremo ad utilizzare il classico bollettino – MeteoWeek.com

Con l’entrata del canone in bolletta il primo effetto immediato è stata la netta riduzione dell’evasione. La mappatura del territorio nazionale si è potuta dire dettagliata e completa. Ma andando ad analizzare il punto di vista dell’azienda Rai l’intervento, nonostante la grandissima gittata contributiva, non è stato risolutivo rispetto a dei bilanci perennemente in rosso che sembrano peggio di una groviera.

Andando poi a valutare uno spaccato della situazione sul vecchio continente siamo anche i meno oberati. Il canone, ridotto da 113 a 90€ con il transito in bolletta, rimane comunque ben al di sotto delle soglie dei paesi membri. E la qualità dei prodotti presentati, in linea di massima, è sempre di una certa levatura.

Tutto questo palinsesto tuttavia è destinato a sgretolarsi. L’aumento delle materie prime, con il conseguente impennata delle utenze, ha necessariamente decretato l’interruzione di questa modalità di pagamento, non più legittimata e sostenuta dal governo. Torneremo quindi ad un epoca dove per assolvere ai nostri doveri dovremo necessariamente riprendere in mano il classico bollettino e completare questa onerosa pratica.

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Qui il fronte si spacca inevitabilmente in due fazioni. Da un lato i vertici Rai, sostenuti dall’amministratore delegato Carlo Fuortes, alla spasmodica ricerca di fondi per rimpinguare le esigue casse dell’azienda. E dall’altro i cittadini, che seppure abbagliati da un semplice ribilanciamento dei costi, sentono la questione in maniera migliore. E per quanto riguarda il corrispettivo da assolvere nel 2023? Nulla trapela dalle fonti ufficiali, e ancora non sappiamo se dovremo sostenere un aumento anche per questo settore.

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