La missione Artemis riprenderà nel 2022: pronto il nuovo equipaggio

La NASA si sta preparando per poter eseguire i prossimi viaggi con il suo team di astronauti, ma non solo: l’obiettivo è di riprendere la missione Artemis il più presto possibile.

La missione Artemis riprenderà nel 2022: pronto il nuovo equipaggio
Questa nuova missione, anche se comporterà molti costi, servirà agli scienziati per scoprire maggiori informazioni sulla Luna – MeteoWeek.com

Come ci è stato rivelato, la NASA si sta preparando per poter dare inizio alla missione Artemis I, e che vedrà protagonista ancora una volta la Luna. in particolar modo si sta occupando di sistemare la capsula Orion sul razzo Space Launch System, nonché il più grande mai realizzato.

In questa missione sembra che non ci saranno astronauti a bordo, e questo perché il viaggio vero e proprio avrà luogo probabilmente nel 2024, il cui obiettivo sarà quello di portare la prima donna sul satellite della Terra.

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Un altro scopo, inoltre, sarà quello sia di mettere alla prova le prestazioni del razzo che di acquisire nuove informazioni per poter portare avanti il programma Artemis. Difatti, il dispositivo, anche se non porterà con se astronauti, trasporterà 13 satelliti con cui sarà possibile ottenere dei dati importanti sulla Luna.

Le tre fasi di Artemis

La missione Artemis riprenderà nel 2022: pronto il nuovo equipaggio
Ci vorranno altri tre anni prima che la missione Artemis venga completata – MeteoWeek.com

I test finali consentiranno al razzo di andare ad oltre 60 mila chilometri dalla Luna, andando quasi a 40.000 chilometri orari e superando temperature elevatissime (2.700°C) per un viaggio di ben due milioni di km. Probabilmente la missione di Artemis I durerà circa un mese, e la NASA ne parla attraverso una mappa dove illustra sia la partenza che il ritorno nel Pacifico di Orion.

E nel frattempo che vengono ultimate le fasi di preparazione del lancio di febbraio, le progettazioni che porteranno Artemis II a proseguire con il programma hanno già avuto inizio. difatti, gli astronauti dovrebbero ritornare sulla Luna nel corso di una missione della durata di dieci giorni in totale.

Qui, l’equipaggio metterà alla prova il pilota manuale dopo la separazione dall’ICPS, acronimo di Interim Cryogenic Propulsion Stage, uno stadio a ossigeno e idrogeno liquido usato pure in Artemis I. Ma se nella prima missione veniva utilizzato per spingere la capsula verso la Luna, in questo caso la porterà in direzione dell’orbita terrestre prima di essere sfruttata come bersaglio per le operazioni manuali, non a caso sarà l’European Service Module a trasportare l’Orion nell’orbita translunare. La partenza ricordiamo, infine, che è prevista per il 2023.

Concludiamo con il 2024, anno in cui avrà luogo l’ultima missione, cioè l’Artemis III. Qui sia l’uomo che la donna toccheranno il suolo lunare in contemporanea, sfruttando anche il Gateway e la base orbitante come sede da utilizzare per l’esplorazione della Luna e del Sistema Solare.

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Comunque sia, l’atterraggio sul satellite non sarà così semplice come lo immaginiamo; la NASA ha richiesto alcune condizioni particolari, come una adeguata illuminazione, degli sbalzi termici ridotti, un posizionamento ideale per mantenere attive le comunicazioni, un terreno adatto per i movimenti del rover e la vicinanza con zone in ombra dove possono esserci fonti di ghiaccio.