Quella che credevamo la soluzione migliore per rimanere nell’anonimato più assoluto si rivela un bluff. Bufera per ProtonMail
ProtonMail, ha dovuto cedere il passo all’intervento delle giustizia. Alla base di questa vicenda ci sarebbe una rogatoria internazionale che ha visto intervenire gli agenti dell’Europol. Il servizio di tutela e controllo comunitario si occupa infatti anche di sicurezza internazionale, e la società svizzera.
A richiedere l’intervento sarebbe stato proprio il governo francese che avrebbe chiesto il supporto dell’ente governativo a tutela delle attività illecite commesse da un ambientalista, messo prima sotto indagine e poi arrestato per i reati commessi.
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A raccontare la vicenda attraverso i suoi canali ufficiali è stato proprio il CEO di ProtonMail. Quest’ultimo, riferendosi a quanto accaduto, avrebbe dichiarato che l’azienda è ligia all’obbedienza nei confronti delle leggi del paese dove ha la sua sede.
La richiesta delle forze dell’ordine, d’altronde era incontrovertibile. I reati contestati vanno dall’appropriazione illecita fino all’incitazione alla violenza.
I dettagli della vicenda e le ripercussioni sulla rete
Il cittadino francese al centro delle indagini era stato sospettato di aver partecipato all’occupazione di alcuni edifici nella zona parigina di Place Saint Marte, un’azione di per se violenta, che si poneva come obiettivo quello di protestare contro il fenomeno di borghesizzazione, escalation dei prezzi di vendita a mq, e perdita di identità di alcune aree cittadine.
ProtonMail, che ha la propria sede in Svizzera, pur essendo tra i provider di servizi postali digitali tra le più sicure al mondo ci ha tenuto a fare la sua parte.
Questa garanzia di azione etica è dovuta quindi in parte all’aderenza al profilo legale del paese. Lo stato elvetico infatti ha tutta una serie di normative e leggi a tutela della privacy tra le più garantiste nel panorama mondiale.
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Il suo successo consiste principalmente nel fatto di permettere uno scambio di dati crittografati dalla tecnologia end-to-end. Inoltre è anche legato a tutti i servizi inclusi nella casella di posta compresa la volontà che essi restino del tutto gratuiti, in quanto l’azienda si pregia di essere una open-source.
Il panorama internazionale e la tutela della privacy
Tuttavia in un contesto ancora più ampio, il tema della riservatezza dei dati e dei contenuti degli account è quanto più scottante e anima il dibattito sul web. La problematica della scansione dei dati personali ha di recente toccato anche il progetto di Apple, in cooperazione con il governo degli Stati Uniti, anti pedofilia e abusi sessuali.
Anche questo ennesimo episodio clamoroso non stupisce e anzi, a maggior ragione, aumenta il contenuto del confronto. In attesa che un regolamento internazionale accomuni in maniera specifica e mirata chi eroga e chi usufruisce dei servizi del web continueremo ad assistere ad episodi analoghi che si faranno, quasi sicuramente, sempre più frequenti.