Il Politecnico di Torino primo al mondo: hanno realizzato una cosa sbalorditiva

Un nuovo progetto creato da un gruppo di professori, ha portato alla realizzazione di un qualcosa di sbalorditivo. Vediamo di capire meglio di cosa si tratta essendo un prodotto italiano e che ci sta vicino.

Il Politecnico di Torino primo al mondo: hanno realizzato una cosa sbalorditiva
Struttura del Politecnico di Torino, considerato il terzo ateneo al mondo per via della percentuale di laureati – MeteoWeek.com

Al Politecnico di Torino è stato sviluppato un circuito in grado di rilevare e consegnare dei dati molto importanti sia a livello tecnologico che clinico. Infatti, questo amplificatore non consuma molto ed è piuttosto piccolo, andando contro alle migliori opzioni di oggi.

È stato sviluppato da Pedro Toledo, dottorando presso il DET, acronimo di Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni, sotto la guida del professore Paolo Crovetti ed in collaborazione sia con il gruppo di Sergio Bambi dell’Universidade Federal di Rio Grande do Sul che con quello GreenIC del professore Massimo Alioto da NUS, cioè National University of Singapore.

Spiegazioni tecniche

I risultati della ricerca, pubblicati in IEEE, Solid-State Circuits Letters, saranno presentati nella conferenza ISICAS 2021 a Singapore dal 9 all’11 dicembre 2021. In merito a delle notizie chiave sul progetto, sappiamo che: “Ha le dimensioni di una cellula umana e consuma così poco da poter funzionare senza batterie, alimentato soltanto da una minuscola cella solare. Questo risultato apre la strada a nuove applicazioni, per esempio in sistemi di Internet of Things (IoT) energeticamente autonomi, in grado cioè di prelevare direttamente dall’ambiente circostante l’energia necessaria per funzionare, senza necessità di batterie o collegamenti alla rete elettrica“. Sono le dichiarazioni di una nota stampa del Politecnico, e che ci aggiornano sulle sue proporzioni.

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Da qui, infatti, siamo anche informati del fatto che l’amplificatore operazionale sia un circuito necessario per elaborare il segnale analogico dei sensori. Questo consuma soltanto 500 picoWatt, e occupa un’area di silicio inferiore a 1500 microm quadrati, dunque si presenta come uno dei progetti migliori in circolazione attualmente del campo in questione.

Considerazioni finali

Il Politecnico di Torino primo al mondo: hanno realizzato una cosa sbalorditiva
Se questo progetto andasse avanti, potrebbe rivoluzionare alcune funzionalità, grazie all’amplificatore, in diversi ambiti relativi alla tecnologia – MeteoWeek.com

Ovviamente, l’amplificatore potrà essere utilizzato anche in altri campi, come quello biomedicale in cui, i dispositivi, potranno essere impiantati nel corpo umano. In tal modo sarà possibile rilevare subito informazioni vitali per il quadro clinico del paziente, trasferibili attraverso un collegamento wireless.

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Il professor Crovetti, inoltre, spiega ancora che: “L’amplificatore sviluppato da Pedro Toledo riesce ad abbattere i consumi e a ridurre le dimensioni grazie all’applicazione di una tecnica innovativa ideata dal nostro gruppo negli ultimi anni, che prevede di tradurre in digitale il funzionamento di circuiti analogici come gli amplificatori, così da poter trarre pienamente vantaggio dei recenti sviluppi delle tecnologie dei semiconduttori“. Il ricercatore Pedro Toledo, invece: “L’amplificatore digitale proposto non solo batte i record di consumi e di area, ma permette anche di ridurre in modo significativo i tempi di progetto. Questo è di grande interesse per l’industria dei semiconduttori, dove il tempo è denaro“.