Conte e Draghi, così simili tanto diversi. Due Premier che hanno governato entrambi l’Italia affrontando in maniera differente lo sviluppo e la modernizzazione dei pagamenti con carte (prepagate): dal cashback al Bonus Bancomat il passo è breve.
Conte, durante il suo governo, ha reso famoso, sulla bocca di tutti, il termine cashback, espressione inglese che tradotta vuol dire “soldi indietro”, riferita a una particolare procedura di sconto cui il cliente può accedere per determinati acquisti di prodotti on-line. Centocinquanta euro per chi ha effettuato 50 transazioni da gennaio a luglio 2021, millecinquecento euro per i primi 100 mila partecipanti al Cashback di Stato, con il maggior numero di transazioni all’attivo effettuate nel primo semestre del 2021.
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Sia il bonus di 150 sia super bonus cash da 1.500 euro devono ancora essere elargiti dallo Stato, la data che molti italiani aspettano dovrebbe essere il 30 novembre del 2021, quando il termine cashback, messo da luglio in naftalina, potrebbe sparire del tutto.
Già, Mario Draghi ha sospeso il cashback di Stato, introducendo una nuova misura, il Bonus Bancomat. Appunto. E’ legato sia al tipo di POS che si utilizza, sia all’introito annuo accumulato, previsto nel decreto legge n.99 del 30 giugno 2021, e viene di fatto riconosciuto in misura differente a seconda delle situazioni.
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Gli esercenti con un guadagno fino a 200.000 euro hanno diritto a una percentuale di credito di imposta più alta. Stesso obiettivo di Conte, contrastare l’evasione fiscale utilizzando carte o mezzi di pagamento elettronico tracciabili. Modalità completamente differenti.
Innanzitutto la platea. Il cashback era un fenomeno di tutti, il Bonus Bancomat non riguarderà tutti i titolari di Partita IVA che guadagnano più di 5 milioni di euro. Chi avrà compensi fino a 200.000€ e decide di comprare o noleggiare un POS di ultima generazione avrà un credito di imposta del 100%. Il bonus bancomat 2021 dà ai negozianti la possibilità di ottenere un rimborso dall’acquisto o dal noleggio di POS fino a 160€.
I 160 euro raddoppiano per chi decide di comprare o noleggiare un Pos di ultima generazione, che registra automaticamente i dati e li invia in maniera telematica all’Agenzia delle Entrate.
A partire dal 1° luglio 2021, inoltre, sarà alzato al 100% il credito di imposta sulle commissioni derivanti dall’utilizzo dei POS, fino a un massimo di 320€. Appunto.
Il Bonus Bancomat riguarda due tipi di credito di imposta: le commissioni legate all’utilizzo del POS e le spese di utilizzo, acquisto o noleggio di un POS. Ed è esclusivamente destinato agli esercenti: si ottiene quando il titolare di partita IVA presenta la dichiarazione dei redditi e ha il diritto dirichiedere il rimborso relativo al bonus bancomat del 2021. Naturalmente l’esercente dovrà inviare all’Agenzia delle Entrate i documenti che certificano tutte le spese relative all’utilizzo, all’acquisto o noleggio del POS. Già, perché da Draghi a Conte c’è una differenza enorme: stesso arrivo, ma la partenza è completamente differente.