Una bella notizia in campo sanitario: finalmente un importante passo avanti per la lotta ai tumori.
Una delle maggiori difficoltà nella cura del cancro è il numero di variabili coinvolte nella malattia.
L’accorgersi dei sintomi, quando si presentano in tempo, l’ascoltare il proprio corpo, sottoporsi a check up annuali per tenere sotto controllo i valori, i dati degli esami, tutto quello che ha a che fare con il nostro organismo.
Tratta il tuo corpo come un tempio. A volte purtroppo, non basta.
L’ospedale 12 de Octubre di Madrid ha coordinato la progettazione di un anticorpo che ha dimostrato di essere efficace in esperimenti su topi per il cancro colon-rettale, il cancro al seno triplo negativo e il cancro al polmone non a piccole cellule.
Il direttore dell’unità di immunologia del 12 de Octubre, Luis Álvarez Vallina – responsabile di questo lavoro, a cui hanno partecipato anche altri enti pubblici e privati – sottolinea che “i topi in cui è stato introdotto questo tipo di anticorpo hanno un ritardo tumorale significativo”.
Questo porterebbe ad una riduzione di tecniche anti tumorali importante.
Secondo lo studio, che è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Clinical Cancer Research, le nuove molecole, chiamate trimerbodies, oltre a inibire e contrastare la crescita del tumore, lo fanno in modo meno tossico di una seduta di chemioterapia.
Questa condizione permette agli anticorpi di essere utilizzati in pazienti oncologici e, secondo Álvarez Vallina, “uno sviluppo clinico può iniziare a breve”.
Secondo la Società Spagnola di Oncologia Medica, entro il 2030 il numero di casi di cancro nel mondo sarà aumentato di più del 50% rispetto a dieci anni fa, con più di 30 milioni di persone colpite.
I tumori più comuni al momento sono il cancro del colon-retto, del seno e del polmone, proprio quelli colpiti dal nuovo anticorpo.
In Spagna il tasso di sopravvivenza di un malato di cancro è simile a quello di altri paesi europei ed è raddoppiato negli ultimi quarant’anni. Si prevede che se la ricerca continua a progredire, questa tendenza continuerà ad aumentare.
Quindi, proprio questo anticorpo potrebbe essere la risposta ad una riduzione delle sedute di chemioterapia che debilitano non solo il tumore, ma anche il corpo.
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E se ci fosse un vaccino in grado di curare i tumori?
Non si muore solo di Covid-19 in questa pandemia.
Una frase che abbiamo sentito e risentito. Nel 2020, circa 10 milioni di persone sono morte di cancro, il quintuplo dei decessi causati dal nuovo coronavirus – come certifica l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in occasione della Giornata Mondiale del Cancro, tenutasi il 4 febbraio.
Ci sono poi le vittime collaterali dell’emergenza sanitaria, che hanno avuto una diagnosi tardiva o hanno dovuto affrontare ritardi nell’inizio delle cure a causa della saturazione dei sistemi sanitari a causa del Covid-19 e della mancanza di visite “fisiche” ma fatte solo per telefono. Si stima che una persona su cinque si sentirà dire dai medici di avere un tumore, nel corso della propria vita.
Ma un vaccino potrebbe aiutare?
Attualmente esistono già vaccini che possono prevenire alcuni tipi di cancro, o almeno mie abbassano la percentuale.
Tuttavia, il problema è la maggior parte dei casi di tumore non hanno origine da un agente infettivo come virus o batteri, spiega a Euronews il ricercatore Rubén Pío, direttore del programma di tumori solidi all’Università di Navarra.
“Dobbiamo distinguere tra vaccini preventivi e terapeutici“, dice Pío. “Il vaccino COVID, per esempio, è preventivo perché lo si riceve quando si è sani per attivare i meccanismi di difesa contro l’agente infettivo”.
Il più diffuso è il vaccino contro il papillomavirus umano (HPV). Trattasi di un’infezione che può causare tumori alla cervice o alla gola. Un altro vaccino che può prevenire alcuni casi di cancro, in particolare il cancro al fegato, è il vaccino contro l’epatite B.
Ma le possibilità della vaccinazione contro il cancro non si limitano solamente alla prevenzione. “Si possono utilizzare anche vaccini terapeutici, che insegnano al sistema immunitario a riconoscere il tumore quando è già presente”, spiega il ricercatore.
Ma è proprio perchè il tumore, o meglio il suo genoma, cambia in base alla persona, che un vaccino non potrebbe aiutare.
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Un’estate di prevenzione
La prevenzione, i corretti stili di vita, la diagnosi precoce sono solo alcuni dei temi al centro del cartellone voluto dal Comune di Scandiano e da Lilt Reggio per una ‘estate della prevenzione’.
Tante le iniziative in programma per la lotta contro i tumori. Dalle visite (17 e 21 giugno) nella sede CRI di Scandiano alla serata Mindfulness (prevista per le 19 del 18 giugno) al circolo ’Il campetto’ a Pratissolo, fino alla camminata in rosa del 6 agosto al parco ‘Antonio Caponnetto’.