Huawei rilascia HarmonyOS 2, nuova versione del sistema operativo per smartphone: un’ulteriore sfida al duopolio Apple-Google. Ecco le sue caratteristiche
Il colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei lancia ufficialmente HarmonyOS 2, seconda versione del proprio sistema operativo per smartphone. Lo annuncia la stessa azienda, secondo la quale il nuovo sistema operativo fornirà ai clienti di tutto il mondo un’alternativa competitiva e accessibile su una vasta gamma di dispositivi. HarmonyOS (Hongmeng in cinese), è infatti un sistema operativo open-source progettato per diversi tipi di utilizzo. Nelle previsioni della società, i dispositivi dotati di HarmonyOS raggiungano quota 300 milioni entro la fine del 2021: di questi, più di 200 milioni saranno a marchio Huawei.
Un’ulteriore sfida a Google ed Apple, essendo HarmonyOS il primo ecosistema mobile a nascere al di fuori di questo duopolio. In effetti, secondo alcuni analisti, con questa nuova versione del proprio sistema operativo Huawei ha scelto di fare da “anello mancante” tra i due colossi statunitensi. Lanciato sull’Internet of Things (IoT), esso risulta infatti un ecosistema più aperto anche rispetto a quello della Mela, grazie alla sua capacità nel dialogare con dispositivi intelligenti non obbligatoriamente a marchio Huawei. L’Internet delle cose, d’altronde, supporta ed è supportato da uno dei grandi business della società cinese, ovvero la connettività.
Nei prossimi mesi, il nuovo HarmonyOS arriverà su un centinaio di dispositivi e punterà soprattutto sull’interazione “multi-dispositivo”. Scopriamo perché.
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HarmonyOS 2 di Huawei: caratteristiche
Il sistema operativo è caratterizzato da un pannello di controllo che permette di gestire e collegare i device in modo facile e intuitivo, cioè con un semplice trascinamento. Ad esempio, se si vuole guardare un film, basterà aprire il Pannello di controllo e spostare l’icona del monitor su quella del telefono: il film passerà dal telefono alla tv. Stessa gestualità se si intende passare dall’audio dello smartphone a quello degli auricolari. A conferma di questa integrazione vi è il “Multi-device Task Center”, il quale permette di far funzionare le app su diversi dispositivi senza che siano installate singolarmente su ognuno di essi.
Rispetto all’ultimo EMUI, ovvero il sistema operativo di Huawei basato su Android, HarmonyOS 2 afferma di avere “migliorato la fluidità delle operazioni di sistema del 42%”: uno smartphone sarebbe quindi in grado di mantenere velocità di lettura e scrittura simili a quelle di un telefono appena acquistato anche dopo 36 mesi di utilizzo, anche in seguito alla riduzione dello spazio di archiviazione.
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I primi device dotati di HarmonyOS 2 saranno le FreeBuds 4 (auricolari bluetooth), MatePad 11 e MatePad Pro (tablet), Watch 3 (smartwatch) e MateView (monitor). Quest’ultimo prodotto segna l’esordio di Huawei nel degli schermi stand-alone, cioè indipendenti da altri dispositivi. Indipendenti ma non divisi, considerando che anche in questo caso sarà possibile collegarlo in modalità wireless con smartphone e PC, agendo sul pannello di controllo per “trasferire” video e altri contenuti. “Con il lancio dei monitor della serie Mate, facciamo il nostro ingresso nel comparto dei monitor stand alone, confermando la nostra vocazione all’integrazione e alla connessione senza soluzione di continuità”, ha appunto commentato Pier Giorgio Furcas, Deputy General Manager Huawei CBG Italia.