Da Maggio anche i possessori di Android potranno servirsene, ma solo tramite invito.
Clubhouse, l’app social vocale finita sotto i riflettori a inizio 2021 causa improvviso successo del format (tanto da convincere anche Elon Musk, come vi anticipavamo qui ) sebbene disponibile esclusivamente per iPhone, dopo aver visto scemare progressivamente il suo essere virale e al contempo sbucare competitor da tutte le parti, ha deciso di accelerare i tempi relativi al lancio della versione per dispositivi Android, i più diffusi al mondo.
Il social network con chat audio e ad invito, lanciato nel 2020 dalla Alpha Exploration Co. e realizzato da Paul Davison e Rohan Seth, a Maggio sarà accessibile anche ai possessori di Android, che si sono sentiti un po’ esclusi da questo club privato solo per iOS.
Nel mese di febbraio i fondatori di Clubhouse avevano garantito la priorità dell’app nella lista, e a confermarlo non è stato un individuo comune, bensì Bill Gates, proprietario di Microsoft e uno degli uomini più ricchi al mondo.
La startup ha quindi annunciato l’arrivo della tanto attesa novità per tutti e in tutto il mondo entro venerdì 21 maggio 2021. Meglio tardi che mai.
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La popolarità di Clubhouse
Stando alle ultime statistiche aggiornate a febbraio 2021, Clubhouse ha già superato quota 8 milioni di download globali, nonostante ci fosse fino a pochi già solo una versione Beta e sia in piedi un sistema di inviti per regolamentare gli accessi.
A guardare bene i dati rilasciati dalla casa madre, febbraio 2021 è stato il mese di boom assoluto.
Il contatore era inizialmente a 3,5 milioni, e nel giro di due settimane era arrivato a 8,1 milioni.
Quasi il doppio.
Si pensa che l’approdo di varie personalità ad alto profilo nel settore, come per esempio Elon Musk, Gates e Mark Zuckerberg abbiano contribuito alla crescita, riconosciuta quindi anche dai “geni” del settore.
Ovviamente, quando un servizio inizia ad eccellere, tutte le altre piattaforme cominciano a tremare.
Per tale ragione, le concorrenti Twitter, Facebook, LinkedIn e molte altre, si stanno dando da fare per mettere in piedi alternative forti di una user base ben consolidata.
L’app social, peraltro, sta da tempo sperimentando e introducendo nuove funzionalità, dedicate in primo luogo a far monetizzare i creatori di contenuti senza che abbandonino la piattaforma per salire su una delle tante app concorrenti, lanciate anche da Facebook, Twitter e altri “colossi” se paragonati a Clubhouse.
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Un problema per sembra essere venuto fuori visto che il social si fonda esclusivamente su conversazioni vocali, non mancano ovviamente critiche per l’esclusione dallo stesso di ipoudenti o non udenti. Una “falla” importante alla quale Clubhouse non pare intenzionata a porre rimedio, magari con sottotitoli o altre soluzioni ad hoc.
Un po’ come hanno risolto TikTok e Instagram, usando dei sottotitoli.
Dopo una settimana intesa, con tappe tra città e nazioni, Clubhouse è finalmente approdato sugli Android italiani. Cosa ne pensate?
Meglio tardi che mai o si poteva anche fare a meno?