Secondo una statistica, soltanto il 15% degli utenti che hanno installato iOS 14.5 hanno acconsentito al tracciamento dei propri dati personali. Negli Stati Uniti il dato crolla al 6%
Lo scossone di Apple ha avuto inizio: secondo la società statunitense di analisi Flurry Analytics, dopo il rilascio di iOS 14.5 e delle nuove condizioni sulla privacy, soltanto una persona su 10 ha acconsentito al tracciamento dei dati personali da parte delle applicazioni installate sul proprio dispositivo. Una vera e propria tegola per gli sviluppatori di app, che con l’ultimo aggiornamento della Mela si sono trovati costretti a chiedere a tutti gli utenti il permesso per raccogliere i suddetti dati. Infatti, senza l’esplicito consenso dell’utente è “game over”: l’app non può più compiere il monitoraggio della attività a fini pubblicitari e il valore dei dati degli utenti crolla a picco, per la tristezza di sviluppatori e inserzionisti.
Che la maggior parte degli utenti decidesse di non dare il proprio consenso era previsto, ma non in misura così elevata: negli Stati Uniti la percentuale di utenti “contrari” supera addirittura il 94%.
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La società di analisi – di proprietà di Verizon – ha immediatamente iniziato ad analizzare le decisioni degli utenti riguardo l’accesso al codice IDFA (Identifier for Advertising), prendendo in esame circa un milione di applicazioni mobile su ben 2 miliardi di dispositivi.
I dati nel dettaglio: solo il 15% degli utenti globali accetta il tracking delle app su iOS 14.5
In base ai grafici diffusi da Flurry Analytics, la percentuale di utenti che non hanno dato il consenso al tracciamento dei dati è rimasta costante: il 26 aprile era all’11%; il 2 maggio ha raggiunto il 13% ed ora ha toccato il picco del 15%. Vista “dalla parte opposta”, l’85% degli utenti globali si è dimostrato contrario. Come anticipato, negli USA il dato crolla addirittura al 6%, con un impietoso 2% registrato nel giorno del lancio di iOS 14.5 e un iniziale picco del 5% di utenti favorevoli registrato il 2 maggio.
Inoltre, secondo le informazioni raccolte e diffuse da Flurry, il rifiuto al tracking viene deciso quando appare il pop-up una volta utilizzata l’applicazione. Sono infatti molto basse le percentuali di utenti che hanno disabilitato di default ogni tracciamento di ogni applicazione, evitando così la selezione manuale ripetuta. Il dato si aggira infatti sul 5% a livello globale e al 3% negli Stati Uniti.
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Questa statistica in controtendenza è dovuta al fatto che la stragrande maggioranza degli utenti Apple non è a conoscenza di come disattivare in un colpo solo il tracciamento di tutte le app. Ciò è fattibile andando su Impostazioni → Privacy → Tracciamento: qui comparirà la voce “Richiesta tracciamento attività”, la quale sarà attiva di default. Disattivandola, nessuna applicazione potrà accedere all’IDFA dell’utente e non compariranno più le finestre pop-up in cui viene chiesto se concedere o meno la possibilità di effettuare il tracciamento.