Negli Stati Uniti un gruppo di hacker ha condotto un attacco al Dipartimento di Polizia di Washington, il quale ha confermato il tutto pur senza diramare ulteriori dettagli sul materiale entrato in possesso dei cyber-criminali. E’ emerso però il peso del materiale scaricato: sarebbero circa 250 gigabyte, che non verranno restituiti se non verrà pagato un riscatto
La nascita e la progressiva espansione di Internet ha introdotto a livello mondiale una nuova, seria minaccia, ormai diventata quasi quotidianità: stiamo parlando ovviamente degli attacchi hacker, oltre a tutta la pletora di virus e malware circolanti in Rete, che vanno a rappresentare un pericolo non soltanto per grandi aziende, imprese o Enti trasposti in digitale, ma anche per chiunque dovesse utilizzare il Web in modo più o meno attivo.
Spesso sono proprio Enti pubblici o aziende private a subire attacchi di questo tipo, ed è proprio il caso del Dipartimento di Polizia di Washington, che nei giorni scorsi è stato vittima di un accesso illecito da parte di un gruppo di hacker, in grado di impossessarsi di una quantità non indifferente di informazioni sensibili.
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Attacco hacker alla Polizia di Washington: i dettagli sull’accaduto
A riportare la notizia è il sito govinfosecurity.com, il quale peraltro ha riportato la notizia secondo cui il Dipartimento di Polizia di Washington stesso ha confermato di aver subìto l’attacco in questione.
Al momento non sono stati diramati troppi dettagli, se non quanto segue. Il gruppo di hacker si fa chiamare Babuk Locker e avrebbe scaricato una quantità di materiale digitale pari a circa 250 gigabyte, tra i quali sono incluse informazioni su operazioni in corso e dati sensibili di alcuni informatori. Tali dati verranno resi pubblici se il Dipartimento non pagherà un riscatto.
Come affermato da Kimberly Goody, Senior Manager Cybercrime, Mandiant Threat Intelligence dell’azienda FireEye specializzata in cybersecurity, il gruppo di hacker Babuk Locker ha cominciato a rendersi noto a partire da gennaio 2021. “Gli annunci suggeriscono che i suoi attori si concentrano su obiettivi di alto valore con entrate annuali che superano gli 800 milioni di dollari”.
Il terzo attacco a Dipartimenti di Polizia negli Stati Uniti in sei settimane
L’attacco al Dipartimento di Polizia di Washington in realtà rappresenta il terzo attacco a Dipartimenti di Polizia negli Stati Uniti nell’arco di sei settimane, come rivelato ancora una volta dall’azienda FireEye, la quale mediante Kimberly Goody si è ancora espressa in merito alla vicenda: “Combinare furto di dati e attacchi ransomware è diventata rapidamente una tattica sempre più utilizzata nel corso dell’ultimo anno. La successiva messa online dei nomi delle vittime e dei loro dati su siti “naming and shaming”, creati ad hoc per questo scopo, è diventato l’obiettivo per hacker che cercano di costringere le vittime a pagare somme di denaro.
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In particolare, il Dipartimento di Polizia di Washington non è il primo ad apparire su un sito di ransomware shaming. Tuttavia, visto che la sede è la capitale degli Stati Uniti, questo fatto genererà quasi certamente interesse da parte di un pubblico più ampio, compresi altri Stati, a seconda dei dati inclusi nelle informazioni rubate”
Fonte: ANSA