Nuove regole: accesso solo con identità digitale, servizi tramite app IO e pagamenti online con PagoPA: il 28 febbraio cambia tutto per la Pubblica Amministrazione.
Dopo mesi di trattative, il pulsante dell’okay per lo SPID è stato fissato a domenica 28 febbraio dal Decreto Semplificazioni.
Cosa comporta questo cambio di rotta?
Ciò significa che per quella data tutte le pubbliche amministrazioni italiane dovrebbero avere integrato SPID (acronimo per Sistema Pubblico d’Identità Digitale) come unico strumento di identificazione per accedere ai servizi digitali (insieme a CIE, la Carta d’Identità Elettronica).
D’ora in poi si accede alle aree riservate dei siti Web degli Enti Pubblici solo con un sistema di identità digitale.
Addio nome utente e password, quindi, benvenuti SPID, CIE (Carta di Identità Elettronica) e CNS (Carta Nazionale dei Servizi). Molti grandi Comuni italiani, e anche diversi piccoli Enti Pubblici molto digitalizzati, hanno già iniziato questa rivoluzione mentre gli altri hanno i giorni contati: domenica è l’ultimo.
Le novità introdotte dal Decreto Semplificazioni sono molte e riguardano anche l’app IO e i pagamenti elettronici alle PA tramite la piattaforma PagoPA. A poco a poco, infatti, anche gli Enti Pubblici italiani stanno entrando nell’era digitale.
Cos’è lo SPID
Il Sistema Pubblico d’Identità Digitale, o SPID, è uno strumento che consente a qualunque cittadino ne faccia richiesta di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione.
Una volta ottenute le credenziali (username e password) sarà possibile eseguire l’accesso da qualsiasi dispositivo. Le funzioni sono svariate: dalle prenotazioni sanitarie alle iscrizioni agli istituti scolastici, dai pagamenti elettronici a favore delle Pa alla richiesta dei bonus cultura e delle carte del docente, dall’accesso alla rete Wi-Fi pubblica alla gestione delle pratiche d’impresa.
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Cos’è lo Switch OFF?
Per molti utenti delle PA più grandi non cambia nulla, perché è già cambiato nei mesi scorsi. Per accedere all’area riservata del Comune di Roma ed usare i servizi online, ad esempio, già dal 1 gennaio 2021 i cittadini privati hanno potuto usare solo SPID, CNS e CIE.
In molti altri enti non è ancora così e mancano pochi giorni al cambiamento. Tuttavia, chi ha già delle credenziali classiche (nome utente e password) può continuare a usarle fino al 30 settembre ma a discrezione dell’ente (il già citato Comune di Roma, ad esempio, non lo permette).
Tutto con un’app?
Il secondo grande cambiamento che ha come data fondamentale il 28 febbraio, è quello che riguarda l’obbligo per le PA di essere accessibili tramite l’app IO.
In questo caso, però, c’è più tempo: il 28 febbraio è la data entro cui devono essere avviati i progetti di trasformazione digitale, che porteranno tutte le Pubbliche Amministrazioni ad erogare servizi tramite IO.
Anche in questo caso molti Enti Pubblici si sono già messi in regola, mentre i più piccoli e i meno digitalizzati devono farlo in fretta.
Pagamenti: tutti con PagoPA
Il terzo grande cambiamento per la PA italiana che scatta il 28 febbraio 2021 è l’obbligo di integrarsi con la piattaforma PagoPA: il cittadino deve avere la possibilità di pagare qualunque servizio, multa o tributo (dal divieto di sosta al ticket sanitario) tramite questa piattaforma.