Starlink arriva a 1000 satelliti

Space X completa il sedicesimo lancio del satellite. Ecco cosa cambierà.

Starlink e il sedicesimo lancio – MeteoWeek.com

Starlink potrebbe ben presto arrivare anche in Italia, e non ne saremmo sicuramente sorpresi.

L’ultima creatura di Elon Musk, il magnate CEO di Tesla e appunto Space X, nata come tutte le altre nello scetticismo generale, sembra essere pronta a espandersi anche nel nostro Paese.

Come fatto notare da qualche occhio attento, infatti, nelle ultime settimane del 2020 è stata registrata presso la Camera di Commercio di Milano la società “Starlink Italy srl”, sussidiaria dell’olandese “Starlink Holdings Netherlands BV” e al momento inattiva e senza alcun codice ATECO. La descrizione dell’attività, però, tradisce l’origine dell’azienda, che dovrebbe occuparsi delle stesse attività della casa madre. Ma che cos’è Starlink e perché.

Per rinfrescarvi la memoria comunque, vi consigliamo di leggere questo articolo .

Ultime novità di Starlink

Space X completa il sedicesimo lancio di Starlink, la megacostellazione dedicata alla connettività a banda larga. Un lancio da record per il Falcon 9 dato che il suo primo stadio è all’ottavo volo consecutivo, ed è stato utilizzato per l’ultima volta solo lo scorso 13 dicembre per la missione Sirius XM7.

Il Falcon si è staccato dal launch pad 39A di Cape Canaveral nel primo pomeriggio del 20 gennaio, portando con sé 60 satelliti della costellazione. Circa nove minuti dopo il lancio il primo stadio è atterrato sulla piattaforma, ‘Just Read the Instructions’, a largo delle coste della Florida, portando a quota 72 gli atterraggi riusciti per SpaceX. 

 La compagnia è anche riuscita a recuperare la carenatura superiore del razzo, che rappresenta circa il 10 percento del costo totale di quest’ultimo,  dimostrando di essere in grado di riutilizzare gran parte delle componenti del Falcon e saper sfruttare “tutte le parti del maiale”, in questo caso del razzo.

Con questo lancio i satelliti di Starlink in orbita sono più di 1000, più che sufficienti per permettere l’implementazione del servizio. Ma le ambizioni di Elon Musk non si fermano qui. SpaceX ha intenzione di portare a quota 12mila i satelliti in orbita nel prossimo futuro e di arrivare addirittura a 30mila come obiettivo finale. Nel frattempo SpaceX non si ferma: il 22 gennaio è partito il lancio di Transporter-1 che ha portato con sé dozzine di piccoli satelliti progettati da partner commerciali e da agenzie spaziali.


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Cos’è Starlink

Starlink è il nome di una costellazione di mini-satelliti collocati in Orbita Terrestre Bassa (LEO, a circa 400 kilometri di distanza dalla superficie terrestre) per l’accesso a Internet satellitare a banda larga e bassa latenza.

A regime, la costellazione Starlink dovrebbe essere composta da circa 12 mila mini-satelliti, capaci così di garantire una copertura di rete globale e proviene dal programma messo a punto da Space X.

L’obiettivo finale di Starlink e di Elon Musk, infatti, è quello di garantire a tutti l’accesso a Internet a banda larga, indipendentemente da dove ci si trovi a vivere. Per questo l’eclettico imprenditore statunitense ha deciso di puntare con forza sulla connessione Internet satellitare: le caratteristiche di questa tecnologia permettono di portare la connettività ovunque, anche nelle località difficilmente raggiungibili da altre tecnologie (come la fibra ottica o la FWA).

Come funziona

Come funziona Starlink – MeteoWeek.com

A differenza delle altre compagnie Internet satellitare, Starlink opera su di un’orbita di più bassa.

Questo le consente di eliminare il problema della latenza(l’intervallo di tempo che intercorre tra il momento nel quale l’utente prova ad accedere a una risorsa e il momento nel quale la risora è effettivamente disponibile), ma la obbliga a “coprire” la superficie terrestre con un numero di satellite molto maggiore.

Per ottimizzare il funzionamento della rete e garantire a tutti i possibili utenti una connessione stabile e veloce, Starlink intende disporre i 12 mila satelliti della sua costellazione su tre diverse orbite: 1.600 satelliti verranno portati a 500 km di distanza dalla superficie terrestre;

2.800 satelliti opereranno a 1.150 chilometri di distanza dalla superficie terrestre;

I restanti 7.500 satelliti lavoreranno a 340 chilometri di distanza dalla superficie terrestre.

Il segnale dei satelliti potrà essere captato grazie a delle semplici antenne paraboliche, poi “decodificato” grazie a degli speciali modem.