Google e la minaccia di lasciare l’Australia: cosa sta succedendo.

Google ha rilasciati nella giornata di ieri un comunicato dove minaccia di lasciare l’Australia. Ecco spiegato il perché e cosa comporterebbe.

Google divorzia dall’Australia? – MeteoWeek.com

Il governo dell’Australia potrebbe presto introdurre una nuova normativa che costringerebbe i giganti del mondo digitale a pagare per le notizie che appaiono nei risultati di ricerca e vengono condivise sulle loro piattaforme.

La proposta costringerebbe Google a stringere accordi commerciali con ogni testata e azienda che produce articoli. Eventualità che il colosso di Mountain View ritiene irrealizzabile per ovvie ragioni.

Per questo il direttore regional Mel Silva ha dichiarato che il motore di ricerca potrebbe diventare irragiungibile dall’Australia qualora entrasse in vigore la nuova legge.

Non è chiaro se spariranno anche gli altri servizi della società, come, tra gli altri, Gmail, Google Maps e YouTube, ormai entrati nella quotidianità di miliardi di utenti in tutto il mondo, ma non ci sarebbe nessun colpo di scena in caso succedesse.

Cosa cambierebbe per l’Australia

Cosa cambierebbe per Google? – MeteoWeek.com

Tale misura andrebbe ad influire sui 19 milioni di persone che utilizzano tali programmi, una grossa percentuale dei 25 milioni di abitanti dell’Australia.

Il governo australiano ha sviluppato la nuova proposta di legge partendo da un ragionamento sui guadagni pubblicitari ottenuti attraverso utilizzo dei contenuti giornalistici online.

Secondo la loro visone, è ingiusto che Google e le altre piattafome siano i soli a ricavarci profitto. Dovrebbe essere richiesto loro di cederne una parte ai creatori dei contenuti. Inoltre, hanno sottolineato come il mercato degli ADS online sarebbe troppo sbilanciato in direzione di Google e simili.

Tale posizione è stata supportata anche dagli editori. Essi hanno dichiarato che il mondo dell’informazione è uno dei capisaldi delle piattaforme online. Sono ciò che porta un arricchimento a livello di contenuto e rende il tutto quindi maggiormente allettante per i fruitori.

Comunque, sembra che Google, prima di passare ad eventuali azioni drastiche, stia tentando il confronto. Lo stesso Facebook è intenzionato a fare la stessa cosa. I due colossi, infatti, hanno aperto un dialogo con le autorità australiane.

Oltre a ciò, hanno intavolato diverse discussioni con i maggiori media d’Australia. L’intento è quello di accordarsi su cifre e modalità di pagamento per i loro servizi. Tuttavia, per ora, non hanno ottenuto alcun risultato.


Leggi Anche:


Quanto costerebbe a Google lasciare l’Australia?

Google detiene in Australia una quota di mercato compresa tra il 90% e il 95% per quanto riguarda il suo motore di ricerca, ufficialmente chiamato Google Search.

Una percentuale simile al resto del mondo, considerando che si tratta del sito più visitato al mondo. I principali motori di ricerca concorrenti, Yahoo e Bing, si piazzano all’11esimo e al 33esimo posto in classifica.

Contrariamente al Paese orientale, l’Australia non è particolarmente remunerativa per l’azienda diretta da Sundar Pichai, che “down under” ha ricavato 4,8 miliardi di dollari nel 2019, di cui ben 4,3 di sola pubblicità. Considerando le spese, tuttavia, sono entrati nelle tasche del gigante digitale solo 134 milioni di dollari.

Per ora non c’è comunque niente di confermato, ma si parla di decisioni da prendere in poche settimane. Vi terremo aggiornati.

Gestione cookie