Garante privacy vieta alla polizia di usare i droni

Il ricorso della polizia ai droni per sorvegliare il rispetto delle misure di lockdown è stato bocciato dal Cnil per mancanza di basi legali. Niente droni per la sicurezza.

La Francia nega l’utilizzo di Droni – MeteoWeek.com

La polizia francese non potrà utilizzare i droni con telecamera per monitorare il rispetto delle restrizioni legate alla pandemia o lo svolgersi delle manifestazioni. Se le persone rispettano il coprifuoco, se si riuniscono, se violano il coprifuoco.

Il Garante francese per la protezione dei dati personali, il Cnil, ha condannato il ricorso ai droni deciso dal ministero dell’Interno. Il motivo? Manca una base legale che ne regoli l’utilizzo. Il dicastero ha fatto un immediato passo indietro.

Come mai questa decisione

Da un’indagine partita a maggio è emerso che mancavano dei meccanismi per offuscare i volti delle persone riprese durante il lockdown.

Quindi, la privacy dei cittadini non sarebbe stata garantita.

Per il Cnil questo implica una violazione delle norme francesi sulla protezione della privacy, perché i cittadini ripresi potevano essere facilmente identificati grazie alle immagini archiviate dalla polizia, contro il loro consenso.

Dopo un primo avviso, alle forze dell’ordine era stato ordinato di attivare dei sistemi di sfocatura. Tuttavia questi non impedivano automaticamente l’identificazione poiché potevano essere facilmente disattivati. Inoltre mancava un’informazione chiara e trasparente ai cittadini sull’impiego di questi mezzi. Da qui la condanna del Cnil.

Niente droni per la polizia francese.


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Come i droni possono tornare utili per la sicurezza

La Francia contro la non privacy causata dai droni – MeteoWeek.com

Un APR è un Aeromobile a Pilotaggio Remoto ed è comunemente identificato come drone, senza ulteriori accessori; è sostanzialmente l’apparecchio che si alza in volo. Un SAPR è un Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto e include, dunque, tutti gli elementi utili ad effettuare le diverse operazioni, come ad esempio il comando per il controllo. Entrambe le modalità menzionate non riguardano fini ricreativi e sportivi, per i quali è più opportuna la definizione di aeromodello.

Nel corso degli ultimi anni, lo sviluppo tecnologico che ha coinvolto gli APR, e più in generale i SAPR, ha amplificato l’interesse verso tali velivoli al punto che non vengono più considerati solo degli apparecchi ludici, ma strumenti sofisticati e appositamente progettati anche per fini di importanza strategica: dal controllo di infrastrutture critiche alle operazioni di primo soccorso, alle ispezioni di luoghi sensibili.

Visto il notevole successo dei dispositivi, anche le Forze dell’Ordine hanno correttamente avviato processi di sperimentazione nell’utilizzo di droni per le operazioni di controllo del territorio. Tali attività, finora, hanno richiesto l’utilizzo di velivoli, quali principalmente elicotteri, che però risultano essere risorse economicamente dispendiose per l’Amministrazione e spesso non sono in grado di assicurare la copertura totale del territorio rispetto al moltiplicarsi delle esigenze di ordine e sicurezza pubblica.

L’ecosistema dei droni si è rivelato, dunque, essere particolarmente vantaggioso poiché riesce a combinare il risparmio economico ottenuto dalla gestione e dalla conduzione sicuramente più agevole con la possibilità di una copertura sufficientemente ampia – sia in termini numerici sia in termini di eterogeneità – delle operazioni realizzabili.

I servizi di Polizia hanno prontamente adottato l’evoluzione tecnologica offerta dai droni utilizzandoli in diverse occasioni, fra le più importanti ricordiamo l’utilizzo a febbraio 2017 durante il 67° Festival della canzone italiana di Sanremo e, nel mese di marzo dello stesso anno, durante il G7.

Per ultimo, nella pandemia del 2020.

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