Cybersicurezza in Italia: Yoroi ottiene la più alta certificazione di affidabilità

L’azienda di sicurezza informatica Yoroi ottiene la massima certificazione di affidabilità: è la prima e unica in Italia a raggiungere questo importante traguardo

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Grande traguardo per un’azienda italiana leader nella sicurezza informatica – MeteoWeek.com

Yoroi, azienda italiana specializzata in cybersecurity, ha ottenuto il terzo livello di certificazione di affidabilità, nonché il più alto. Lo comunica la stessa azienda, confermando di essere “la prima e unica società in Italia” a raggiungere questo importante traguardo. La certificazione riguarda il cosiddetto Computer Emergency Response Team (CERT) della società e le è stata conferita da Trusted Introducer, la rete di fiducia dei CERT. Fondata in Europa nel 2000, Trust Introducer è nata con l’obiettivo di favorire e rendere efficace la cooperazione tra team, aumentando conseguentemente il livello generale di sicurezza, grazie alla possibilità di rispondere con rapidità agli attacchi informatici e alle nuove minacce emergenti.

Un traguardo di prestigio

L’azienda, con sede a Roma e Cesena (dal luglio 2020) spiega: “L’accreditamento di Trusted introducer, che presuppone vincoli di sicurezza, obblighi deontologici, e impegni di cooperazione verso la comunità degli esperti di sicurezza, è una prova ulteriore della qualità della presenza di Yoroi nella comunità internazionale degli esperti di cybersecurity“. Come riporta l’agenzia Ansa, dopo un percorso durato oltre 3 anni, Yoroi ha quindi raggiunto l’ultimo livello di certificazione della prestigiosa rete. Il terzo livello certifica l’azienda italiana come SIM3 (Security Incident Management Maturity Model), poiché garantisce un’alta qualità nella gestione degli incidenti informatici. Come afferma Trusted Introducer, SIM3 tiene conto di ben 44 parametri diversi, suddivisi in quattro categorie: organizzazione, problemi umani, strumenti e processi; ogni categoria prevede un punteggio da 0 a 4.


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Non è stato un percorso semplice”, ha affermato Marco Ramilli, CEO di Yoroi: “La difficoltà nel raggiungimento della certificazione risiede nella creazione di una organizzazione interna che sia resiliente ed auto-migliorativa. Un progetto, quindi, più complesso rispetto al semplice superamento di semplici test, in quanto è necessario organizzare l’intera struttura in modo specifico oltre che nella preparazione di un team che sappia affrontare la prova della certificazione”.

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Marco Ramilli, CEO di Yoroi, durante una conferenza – MeteoWeek.com | fonte: inno3.it

Un nome simbolico e non casuale

Entrando nel sito ufficiale di Yoroi è possibile notare alcune scritte e simbologie tipicamente giapponesi, e anche il nome della società è chiaramente di origine nipponica. Tutto ciò non è casuale, in quanto la Yoroi è il più grande esempio di armatura giapponese. Essa è comunemente associata ai suoi più noti utilizzatori, ovvero i samurai, dei quali era strumento e simbolo. Un mezzo di difesa, quindi, proprio come l’attività svolta dall’azienda di sicurezza informatica, che si basa sul motto “Defence belongs to humans” (la difesa appartiene agli umani). Yoroi mette infatti a disposizione dei propri clienti una moltitudine di servizi, e, come dimostrano i numeri visibili sul sito dell’azienda, essa è stata finora in grado di rilevare oltre 2 milioni di host infetti, 14 milioni di malware e 32 milioni di minacce informatiche.

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