Quando è necessario, e sicuro, disinfettare i pacchi consegnati da Amazon
Era Marzo quando, dopo aver fatto la spesa o accettato un pacco dai corrieri Amazon, ci si armava di guanti e alcol per disinfettare la merce che arrivava da fuori casa, per contrastare il Coronavirus.
Si buttavano i cartoni nell’immediato, si disinfettava ogni singolo prodotto prima di riporlo nella credenza o nelle camere, stando attenti a non mancare mezzo centimetro.
Con l’abbassamento dei casi di contagio, però, questa pratica è caduta in disuso… fino a qualche settimana fa, con il rialzamento dei casi.
E’ inutile non ammettere che, all’inizio, si disinfettavano solo i pacchi che provenivano fuori suolo italiano, un po’ per sentirsi più sicuri e un po’ perché non avremmo mai pensato di venir considerati uno dei primi fuochi della pandemia.
Questo perché una delle prime notizie uscite riportava che il coronavirus poteva sopravvivere su una scatola di cartone per almeno un giorno e vivere ancora più a lungo su acciaio e plastica (rivista scientifica del MIT, Technology Review, riferendosi a una delle domande più frequenti nell’epidemia di Covid-19).
Ma è necessario disinfettare i pacchi di Amazon?
Alla fatidica domanda ha risposto il CDC americano (Centers for Disease Control and Prevention).
Il centro ha ricordato come il SARS-Cov-2 sia un patogeno respiratorio, che tende a diffondersi mediante droplets (goccioline) e aeresol che buttiamo fuori quando respiriamo oppure quando starnutiamo o tossiamo.
Il venire a contatto con le goccioline favorisce quindi la trasmissione del virus.
Altra causa che potrebbe favorire il contagio sono i fomiti, ovvero toccare una superficie infetta con la mano, come un ripiano, e poi portarci la mano al viso toccandoci bocca, occhi e naso.
Poco probabile, ma possibile.
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Difficile quindi, che il Coronavirus riesca a sopravvivere per il tempo necessario al trasporto di un pacco, considerati i tempi di spedizione, soprattutto se internazionale, e che riesca ad infettare il ricevente di quel pacco una volta arrivato a destinazione.
Il CDC americano aggiunge: “Ci sono ancora molte cose sconosciute sulla COVID-19 e su come essa si diffonde. Si ritiene che i coronavirus siano diffusi il più delle volte da goccioline respiratorie, e sebbene il virus possa sopravvivere per un breve periodo su alcune superfici, è improbabile che si diffonda attraverso la posta, i prodotti o gli imballaggi nazionali o internazionali.”
Stessa posizione anche il professor Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano, che già durante la prima ondata aveva criticato la pratica di disinfettare la spesa: -“Non era una misura essenziale durante la prima ondata del Coronavirus di marzo e non lo è neanche adesso. Rischiamo di vivere male. Quello che è importante è fare assoluta attenzione al lavaggio delle mani.
Pertanto, una volta ritirato un pacco e recuperata la merce, la cosa migliore da fare è liberarsi dell’imballaggio e lavarsi immediatamente le mani con acqua e sapone evitando al contempo di toccarsi il viso”.