Comodi quanto potenzialmente pericolosi: l’altra faccia degli assistenti personali intelligenti che rendono la nostra casa smart. Cosa fare per proteggerci?
La tecnologia ha fatto e sta facendo passi da gigante: è ormai entrata da tempo a far parte delle nostre vite e ci permette comodamente di compiere azioni che prima avremmo considerato irrealizzabili se non eseguite manualmente. Uno dei simboli dell’evoluzione della tecnologia è un piccolo quanto importante strumento: Amazon Alexa, assistente personale intelligente sviluppato dal colosso mondiale dell’e-commerce, disponibile in Italia dal 30 ottobre 2018. Nato nel 2014 per essere una valida alternativa a Apple Siri e Google Assistant, Alexa ha avuto un successo planetario: basti pensare che nel solo trimestre luglio-settembre 2019 la compagnia di Jeff Bezos ha consegnato ben 10,4 milioni di dispositivi in 41 paesi diversi.
Essa, come risaputo, è un’intelligenza artificiale in grado di interpretare il linguaggio e di dialogare con gli umani fornendo informazioni di diverso tipo, eseguendo differenti comandi vocali. Una delle grandi potenzialità di Alexa è inoltre quella di poter controllare diversi dispositivi intelligenti, usando se stesso come sistema di automazione domestica. Ecco allora che grazie ad essa è possibile accendere e controllare luci, telecamere, elettrodomestici, router e moltissimi altri dispositivi, rendendo la nostra casa smart e connessa.
Tuttavia, la nostra privacy potrebbe essere garantita meno di quanto si pensi. Infatti, nell’aprile 2019, l’agenzia statunitense Bloomberg ha fatto luce su questo, rivelando che operatori di Amazon guardavano i filmati registrati dalle telecamere di sicurezza installate nelle case, e che ascoltavano delle registrazioni degli utenti allo scopo di migliorare l’algoritmo dell’intelligenza artificiale. Nonostante Amazon abbia assicurato che audio e filmati venissero forniti in modo volontario dagli utenti per migliorare il servizio, la cosa ha sollevato molte critiche, essendo stati ritrovati anche video espliciti di persone in bagno o in camera da letto.
Di fatto, c’è la possibilità che Alexa, o comunque altri dispositivi dotati di microfono o videocamera, possano continuare a registrare a nostra insaputa. Attenzione quindi, perchè ciò che facciamo o diciamo tranquillamente rinchiusi nelle nostre mura domestiche può essere meno riservato di quanto si pensi. Per questo, meglio evitare di porre questi apparecchi in determinate stanze, al fine di tutelare la nostra intimità, prediligendo luoghi come il salotto, la cucina, e i corridoi. In questo modo saranno sempre di grande aiuto, senza evitabili rischi per la nostra vita privata.