Nei prossimi anni è probabile che vedremo l’arrivo di una serie di prodotti elettronici magnifici nel complesso e che si abbineranno ai laser. I display in questione non solo dovrebbero avere una capacità migliore in termini di prestazioni, ma pare che saranno in grado di mettere a disposizione maggiori informazioni in vista del fatto che ci siano degli aggiornamenti di cui essere al corrente. Ma di che parliamo esattamente?
Sono pronti all’uso i nuovi laser che si comporteranno come organismi viventi: sono in grado, infatti, di auto-organizzarsi, collaborare e modificarsi in risposta ai cambiamenti esterni, proprio come se fossimo noi a controllarli. Una tale innovazione non può rimanere chiusa dentro uno scantinato, e le motivazioni del perché diciamo questo sono piuttosto semplici dopotutto.
Il risultato dell’esperimento è stato pubblicato sulla rivista Nature Physics. Tutto il lavoro si deve al gruppo di ricerca guidato da Imperial College e University College di Londra, e del quale fanno parte anche due italiani; il sistema creato apre la strada a nuovi materiali di prossima generazione in grado di imitare le proprietà della materia biologica, come gli inchiostri elettronici per i display smart del futuro per esempio.
Ne parla meglio Riccardo Speranza, il co-autore dello studio, sostenendo a tal proposito che: “I laser, che alimentano la maggior parte delle nostre tecnologie, sono progettati con materiali cristallini per avere proprietà fisse e ben precise. Ci siamo quindi chiesti se potevamo creare un laser con la capacità di unire struttura e funzionalità, riconfigurarsi e collaborare come fanno i materiali biologici. Il nostro sistema può fare proprio questo consentendo così un primo passo verso l’emulazione del rapporto in continua evoluzione tra struttura e funzionalità, tipico dei materiali viventi“.
Fra le altre cose, i laser realizzati dagli esperti consistono in microparticelle disperse in un liquido con elevata capacità di amplificare la luce. Questi vengono solitamente usati per riscaldare una particella centrale, rivestita da un lato con un materiale che assorbe la luce, attorno alla quale si raggruppano le altre microparticelle, che diventano così in grado di generare un laser a loro volta.
In seguito, le formazioni di particelle possono unirsi tra loro, modificare la propria forma e densità e aumentare la loro potenza senza un vero e proprio limite imposto: “L’utilizzo di laser con queste proprietà consentirà lo sviluppo di materiali e dispositivi di prossima generazione robusti, autonomi e durevoli per applicazioni nell’ambito dei sensori, dell’informatica non convenzionale e dei display“. La nuova tecnologia realizzata potrebbe diventare un ottimo investimento per il futuro, ma per essere sicuri del fatto che possa essere una reale programmazione per tutti noi, è un bene capire come avranno intenzione di svilupparla del tutto e quanto tempo ci metteranno per farlo. E’ sicuro che prima di arrivare a quel fatidico momento passeranno forse degli anni, tuttavia non è tanto sorprendente come informazione qualora dovessimo tenere in conto l’evoluzione di alcuni progetti importanti, come questo per esempio.
? Fonte: www.ansa.it