Chi ha letto “The Dome”, di Stephen King, saprà che il re dell’horror ha ipotizzato che degli alieni inviassero una cupola sulla Terra sotto la quale imprigionare gli umani per renderli dei loro “giocattolini dentro a una bolla di vetro” e controllarli a loro piacimento. Sicuramente una immagine un po’ poco amichevole e gradevole degli alieni, esistenti o meno, e della cupola che invece nelle intenzioni della nostra razza dovrebbe diventare un rifugio e non una galera.
In questi giorni infatti sono altre cupole quelle che si trovano al centro delle speculazioni scientifiche degli enti che, manco a dirlo, vogliono cercare di ricreare le condizioni di vita sulla Terra in uno dei Pianeti più battuti dell’ultimo decennio, ovvero Marte, dove si sta lavorando alacremente (da remoto) per cercare tracce di vita e creare le condizioni affinché l’uomo posso “trasferirsi” in pianta più o meno stabile sul Pianeta Rosso.
The Glass, questo il nome del progetto in corso, è un sistema di cupole sotto le quali gli esseri umani dovrebbero (potrebbero) andare a vivere su Marte, grazie alla creazione di un sistema gravitazionale e di forza peso fittizia realizzato con delle rotazioni cicliche del perimetro delle cupole (ogni 20 secondi circa) per poter realizzare una sorta di atmosfera terrestre.
The Glass, una colonia umana su Marte: ma tra quanto tempo?
La struttura The Glass, come è possibile anche vedere nel video pubblicato anche su YouTube, è un insieme di unità abitative che dovrebbero ricreare le condizioni di vivibilità sulla Terra, attraverso un filtraggio dell’aria che vi si trova all’interno.
Le varie cupole dovrebbero essere alte almeno 400 metri ciascuna e dentro ricreeranno le condizioni di vita sulla Terra, e quindi vi si troveranno colture, allevamenti, un grande lago navigabile, ed oltre alla versione “marziana” che si chiamerà Mars Glass, appunto, ce ne sarà un’altra che dovrebbe essere installata sulla Luna e quindi si chiamerà Lunar Glass.
Il progetto è in fase di sviluppo in Giappone grazie agli sforzi congiunti dei ricercatori dell’Università di Kyoto e degli ingegneri della Kajima Corporation, un’impresa di costruzioni con sede a Tokyo.
Le problematiche relative all’assenza di peso, come dicevamo poc’anzi, sarà risolta con una rotazione a intervalli di 20 secondi circa, che ricreerà grazie alla forza centrifuga sia la forza peso che l’interazione gravitazionale, per poter attenuare i fastidi relativi all’assenza di gravità e di peso. Tra questi, mal di testa, letargia e vomito, annoverati tra i più leggeri, e quelli più gravi che causano atrofia muscolare e deterioramento dello scheletro, rallentamento del sistema cardiovascolare e altre disfunzioni legate all’assenza di peso.
Non si tratta comunque di un progetto dedicato alla colonizzazione dello spazio a tempo indeterminato, ma più che altro un progetto dedicato al turismo spaziale. Come avere un resort a 5 stelle sulla Luna e su Marte.