Resti di plastica addio! Scoperto il trattamento con un enzima che la distrugge in 24 ore

Uno studio molto ben approfondito da parte di un team dell’Università del Texas potrebbe rappresentare una svolta nella lotta alla plastica che sta causando non pochi problemi a tutto il nostro Pianeta.

Inquinamento plastica 20220502 tech
Inquinamento plastica – MeteoWeek.com

Gli scienziati del team statunitense, il cui studio è stato pubblicato dalla rivista Nature, hanno avuto un altro approccio nel combattere questo gravissimo problema. Un punto di partenza diverso, un focus sulla decomposizione artificiale basata sugli enzimi.

I rifiuti di plastica rappresentano certamente una delle sfida più complicate del terzo millennio, si sono mosse perfino le Big Tech come Google, Apple, Samsung e molti altri, cercando la creazione di un mondo più eco-sostenibile, limitando al massimo la plastica.

Il primo passo: la tecnologia utilizzata è stata brevettata

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PET – MeteoWeek.com

Il degrado enzimico, in tal senso, offre un percorso, potenzialmente ecologico e scalabile, per il riciclaggio dei rifiuti di poliesteri. Il team dell’Università del Texas parte dal presupposto che il poli(etilentereftalato) (PET) rappresenta il 12% dei rifiuti solidi globali e un’economia circolare del carbonio per il PET è teoricamente raggiungibile attraverso una rapida depolimerizzazione enzimatica seguita da ripolimerizzazione o conversione/valorizzazione in altri prodotti.

L’applicazione delle idrolasi PET, tuttavia, è stata ostacolata dalla loro mancanza di robustezza al pH e agli intervalli di temperatura, velocità di reazione lente e incapacità di utilizzare direttamente plastica post-consumo non trattata.

“Abbiamo utilizzato un algoritmo di apprendimento automatico basato sulla struttura per progettare un’idrolasi PET robusta e attiva”, spiega il team dell’Università del Texas. Che si spiega così: “La nostra combinazione mutante e scaffold contiene cinque mutazioni rispetto alla PETasi di tipo selvaggio e mostra un’attività idrolitica PET superiore rispetto alle alternative wild-type e ingegnerizzate 12tra 30 e 50 °C e una gamma di livelli di pH.
Con questo studio, gli scienziato vogliono dimostrare che il PET post-consumo non trattato di 51 diversi prodotti termoformati può essere quasi completamente degradato da FAST-PETasi in 1 settimana.

Il FAST-PETase può anche depolimerizzare porzioni amorfe non trattate di una bottiglia d’acqua commerciale e un’intera bottiglia d’acqua pretrattata termicamente a 50 ºC. “Abbiamo dimostrato il nostro processo di riciclaggio del PET a circuito chiuso – continua il report – utilizzando FAST-PETasi e risintesi PET dai monomeri recuperati. Nel complesso, i nostri risultati dimostrano una via praticabile per il riciclaggio enzimatico della plastica su scala industriale”.

La tecnologia utilizzata dal Team dell’Università del Texas, è stata brevettata: il prodotto della decomposizione è un qualcosa che consente di risparmiare risorse. Ora la parte più importante, la messa in pratica.