Una presentazione che ha fatto discutere, dividere volendo: c’è chi pensa che il finale di stagione Halo 1 sia un’idea audace tendente al geniale, e chi crede che il tanto atteso finale a effetto manchi, o meglio ancora sia incompleto.
Il finale di Halo è stato presentato in anteprima, portando la conclusione della prima stagione della serie tv statunitense basata sul popolare videogame di fantascienza omonimo, creato da Kyle Killen (Awake) e Steven Kane (The Last Ship), a un finale interessante anche se incompleto.
Una serie TV complicata, e non potrebbe essere altrimenti perché la trasformare di un fumetto/videogioco in qualcosa di prettamente televisivo, divide in primis il popolo di nicchia, che fin troppo spesso non ci si ritrova.
La critica: lati positivi e negativi di Halo 1 Season
Tanti concept buoni e ben eseguiti che aleggiavano attorno alla figura che alimentava la serie: Shaw-Fujikawa. Pablo Schreiber è stato un buon Master Chief. Gli hanno fatto prendere strane decisioni ma nel complesso il personaggio ha superato l’esame della serie TV: ha la gravità di un leader naturale e di un soldato competente. È anche stoico, proprio come il suo sentiment ludico, ma non troppo serio. Un po’ troppo serio penseranno i radical del game, magari qualche battuta in più lo avrebbero avvicinato maggiormente al Master Chief.
Ma per quanto competente fosse Schreiber, era eclissato da quasi tutti i principali personaggi femminili. Qui la critica più feroce, al netto di un taglio di capelli rivedibile. “E’ piaciuta Yerin Ha nei panni di Kwan Ha – sottolinea The Verge – la colona umana orfana che combatte per salvare il suo mondo dal leccapiedi dell’UNSC interpretato da Burn Gorman. C’erano così tante promesse con il suo personaggio e Master Chief nel primo episodio. Se l’intera serie fosse stata incentrata su Master Chief che entrava in contatto con la sua umanità con l’aiuto di Kwan mentre le insegnava come essere un soldato e un leader migliore sulla scia dell’omicidio di suo padre, questo sarebbe stato uno spettacolo molto migliore”.
In molti hanno criticato la dottoressa Halsey considerandola una caricatura grossolana, quasi da cartone animato, del suo personaggio dei giochi. Per altri, invece, ha funzionato. Così come gli showrunner. Che hanno sostanzialmente trasposto le motivazioni di Cortana alla fine di Halo 5: Guardians.
I commenti da standing ovation sono stati per Miranda Keyes (Olive Grey) e Kate Kennedy. “Erano fantastici in ogni scena in cui si trovavano – chiosa sempre The Verge – l’unica scena in cui si trovavano insieme era probabilmente il momento migliore, più sentito e più carino dello spettacolo”.