Il crollo nell’ultimo trimestre, per la prima volta il segno meno accanto alla voce abbonati. La caduta, inevitabile, in borsa. E’ un moment tutt’altro che magic in casa del leader della tv in streaming. Inevitabile che in questo contesto, Netflix corra ai ripari.
La società californiana operante nella distribuzione via Internet di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento a pagamento, tra le maggiori piattaforme streaming di film e serie tv, se non la prima davanti a Prime Video, Disney+, Crunchyroll, HBO Max, Hulu, Paramount+ e Peacock, avrebbe deciso di affrettare i tempi su un concept che sta a cuore a molti utenti.
Già, il modo immediato per far soldi e andare a tappare i buchi di una crisi che gli analisti pensano sia solo all’inizio, riguarda i multi account, attualmente gratuiti. Non per molto. A breve la condivisione account per recupero utenti avrà un costo.
Un extra per gli account condivisi. “Ci stiamo lavorando da anni”
Alla luce delle perdite di abbonati, Netflix risponde con l’ampliamento dei test che addebita ai membri un prezzo più alto, se sono impegnati nella condivisione dell’account con persone al di fuori della loro famiglia.
L’azienda di Los Gatos avrebbe, secondo varie indiscrezioni internazionali, iniziato a testare la funzionalità lo scorso marzo in Cile, Costa Rica e Perù, ma ora, alla luce dei risultati a dir poco negativi del primo trimestre del 2022, ci sarebbe l’inevitabile allargamento globale, gli Stati Uniti.
Intendiamoci, questo non vuol dire che da domani un utente italiano che usufruisce di Netflix dovrà pagare per la condivisione di un account, ma questo accadrà in un lasso di tempo fissato in circa un anno.
Lo streamer statunitense ha chiarito che dovrà continuare a ripetere la funzione affinché tutto diventi globalizzato, che ci vuole del tempo per assicurarsi che ottenga il giusto equilibrio in termini di quanto extra addebitare agli abbonati che hanno condiviso il proprio account Netflix con altri utenti al di fuori della propria famiglia. Ma è certo che la condivisione dell’account si pagherà.
“Francamente, ci stiamo lavorando da quasi due anni”. Le parole di Greg Peters sembrano in un certo qual modo discorsi, temporalmente parlando, che si discostano da quei risultati disastrosi, conta poco all’atto pratico. “Abbiamo iniziato a fare alcuni lanci di prova – rivela il chief product officer di Netflix – durante la chiamata sugli utili. Abbiamo appena fatto i primi grandi test nazionali, ma ci vorrà del tempo per risolverlo e trovare il giusto equilibrio“.
Attualmente, agli abbonati Standard e Premium di Netflix nella sua manciata di mercati di prova viene offerta la possibilità di aggiungere “account secondari” al loro servizio per le persone con cui non vivono. Ogni account secondario avrà il proprio profilo e consigli personalizzati, ma avranno anche il proprio login e password Netflix. In pratica è come essere un nuovo abbonato.
Chi attiverà il servizio, avrà la cronologia delle visualizzazioni, l’elenco di controllo (“Il mio elenco“) e i consigli personalizzati direttamente sul proprio account, con i propri dati di fatturazione. Capitolo costo, che alla resa dei conti è la parte più importante: extra di circa 2,70 euro al mese per l’opzione Extra Member, grazie alla quale è possibile aggiungere sino ad altre due persone al proprio account.