Nonostante le situazioni che stanno affliggendo la Terra in questo periodo, tra guerre e Covid e problematiche varie, le attività extraterrestri e le missioni spaziali stanno continuando a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. A bordo infatti regna una situazione piuttosto normale infatti.
Infatti tutti gli astronauti continuano a collaborare serenamente come se niente stesse accadendo e soprattutto le cosiddette EVA (attività extraveicolari), anche conosciute come passeggiate spaziali continuano regolarmente.
Per attività extraveicolare (in inglese Extra-vehicular activity – EVA) si intende il lavoro fatto da un astronauta nello spazio e all’esterno della sua navicella spaziale (capsula, veicolo o stazione). Il termine che comunemente si utilizza per descrivere una EVA da un veicolo orbitale terrestre è passeggiata nello spazio (spacewalk), mentre per le EVA sulla Luna, il più utilizzato è passeggiata lunare (moonwalk). A seguito della differente struttura delle navicelle statunitensi e sovietiche, venne data una definizione differente per le EVA. I veicoli spaziali russi hanno sempre adottato dei portelli speciali verso l’esterno che non richiedevano la depressurizzazione del modulo, quindi la definizione di EVA per i russi è quella di un cosmonauta nel vuoto. Le prime navicelle spaziali americane, invece, non includevano questi sportelli, ma depressurizzavano l’intera navicella. Quindi gli astronauti americani compiono delle EVA solo quando escono materialmente dalla capsula. Il termine SEVA (Stand-up Eva), è utilizzato per descrivere delle EVA parziali.
Fotografare la ISS? Si può eccome!
Una delle EVA più recenti, che possiamo vedere nel video pubblicato di seguito, vedono gli astronauti Matthias Maurer (ESA) e Raja Chari (NASA) lavorare fuori dalla sezione statunitense per installare apparati termici e componenti elettronici fuori dalla ISS. Ma la cosa curiosa è che un normale cittadino è riuscito a catturare un’immagine di tale missione dal giardino di casa sua.
Il signor Sebastian Voltmer è un noto appassionato di astrofotografia che in passato ha realizzato scatti molto suggestivi, come la cometa C/2020 F3 (Neowise) o l’eclissi solare di qualche tempo fa, che poi si è dedicato a riprendere la ISS riuscendo a ottenere una qualità altissima.
L’ultima impresa di Voltmer è stata quella di catturare la Stazione Spaziale Internazionale proprio durante la passeggiata spaziale dello scorso 24 marzo con i due astronauti all’opera nel buio cosmico. E c’è da dire che nonostante l’impresa non fosse delle più facili, Voltmer è riuscito nel suo intento.
Le strumentazioni impiegate comprendono un telescopio Celestron C11 Edge HD che costa circa 5000 euro, una montatura 10 Micron GM 2000 HPS (da circa 12 mila euro) e infine una fotocamera ZWO ASI 290 MM monocromatica (da circa 450 euro).