Green Pass, cosa cambia il 31 marzo?

La pandemia da Covid-19, ormai, sta diventando soltanto un lontano ricordo. Infatti, il governo italiano ha deciso che interromperà ogni tipo di restrizione legata al virus che aveva messo in ginocchio il mondo intero. Cosa succederà adesso?

Green Pass, cosa cambia il 31 marzo?
Ormai la pandemia da Covid-19 sta diventando soltanto un brutto e lontano ricordo, ecco perché le restrizioni non sono più necessarie – MeteoWeek.com

Il Consiglio dei Ministri, che ricordiamo si era riunito di recente per approvare un nuovo decreto legge, ci ha fatto sapere “che introduce disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza“.

Questo vale a dire che stiamo tornando alla normalità, ma in tal caso in maniera permanente. Sarà un processo che richiederà sicuramente del tempo, non a caso si protrarrà fino al 31 dicembre, tuttavia rimane un’ottima iniziativa ugualmente. Ma quali novità verranno apportate in occasione del fatto che non ci saranno più limitazioni?

Le nuove misure di contenimento

Green Pass, cosa cambia il 31 marzo?
Seguendo le nuove procedure dettate dal governo, potremo tranquillamente fare a meno del GP e della mascherina – MeteoWeek.com

Innanzitutto il Green Pass scomparirà lentamente, come anche le quarantene precauzionali riguardo il Covid-19. Inoltre è prevista anche la cessazione dei poteri emergenziali del Capo della Protezione Civile e la figura del Commissario Straordinario, sostituito da un’altra unità speciale per completare la campagna vaccinale e anche per adottare eventuali misure di contenimento della pandemia. Dal 1° gennaio 2023 in poi, tutte queste mansioni torneranno a carico del Ministero della Salute.

Fino al 30 aprile ci sarà ancora l’obbligo di indossare le mascherine FFP2 negli ambienti chiusi, come mezzi di trasporto o i luoghi di spettacolo per esempio. Per quanto riguarda gli ambienti di lavoro sarà necessario indossare i semplici dispositivi di protezione delle vie respiratorie, dunque non è più così restrittivo come lo era un tempo.

Dal 1° aprile 2022 non ci saranno più le cartine colorate dell’Italia. Ciò vale a dire che non verrà più utilizzato il sistema di suddivisione per distinguere le regioni in base alla tipologia di disposizioni adottate dal Governo per il contenimento della pandemia, che come ricordiamo venivano distinte in zona bianca, gialla, arancione e rossa. Ad oggi quasi tutte le regioni sono sicure, a parte la Sardegna che, di recente, ha mostrato un aumento di contagi non indifferente e che hanno portato il governo ad incrementare i controlli.

Per la scuola dell’infanzia, i servizi educativi per l’infanzia, le scuole primarie, quelle secondarie di primo grado, le secondarie di secondo grado e il sistema di istruzione e formazione professionale, sappiate che sino a 4 casi positivi nella stessa sezione si potrà proseguire con le attività proseguono in presenza.

Chi ha più di 6 anni, inoltre, deve indossare le mascherine FFP2 per 10 giorni dall’ultimo contatto con un positivo. Dopo 5 giorni deve essere effettuato un test antigenico, per poi attestare l’esito negativo con l’autocertificazione. Gli alunni isolati a causa del Covid-19 potranno seguire le lezioni in DaD, ma per il rientro a scuola dovrànno dimostrare di aver fatto un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo.