Sono passati quasi sei anni da quel 18 maggio 2016, quando da Mountain View dettero vita, durante l’allora conferenza degli sviluppatori di Google, a qualcosa che fu lanciato a livello mondiale qualche mese più tardi. Un applicazione non pubblicizzata poi così tanto, che nel frattempo a raggiunto la ragguardevole cifra di cinque miliardi di download.
E’ Google Duo, un’app per video chiamate e chat mobile (lungimiranti da Google visti i tempi di pandemia che stiamo trascorrendo, con tutto ciò che ne sta conseguendo), disponibile su entrambi i sistemi operativi che vanno per la maggiore: Android e iOS.
Il gigante dei motori di ricerca, con sede negli Stati Uniti, lanciò Google Duo contemporaneamente ad Allo, uno dei tanti tentativi di Big G di creare un rivale di iMessage e WhatsApp. Il tempo di Allo sul Play Store è durato fino al 2019, quando l’applicazione è stata chiusa, un processo inversamente proporzionato a Duo, che proprio in quel periodo riuscì a superare il miliardo di installazioni.
Supporta fino a 32 partecipanti e offre la possibilità di collegarsi sia da app sia da web
Google, in principio, prevedeva anche di unire Meet e Duo, ma questa fusione è fallita alla fine dell’anno scorso. Nel 2020, proprio durante lo scoppio di lockdown e pandemia, si pensava che da Mountain View avessero pianificato l’unione Duo e Meet, la sua altra app di videoconferenza, in un’unica piattaforma, invece non se ne fece nulla: Google ha prediletto Meet.
Sei anni dopo la sua nascita, Duo è più che mai attuale. E Google, in tal senso, ha lanciato una nuova tecnologia di codec video, proprio per migliorare la qualità e l’affidabilità delle videochiamate, anche su connessioni con larghezza di banda molto ridotta. La seconda funzionalità rilasciata da Google su Duo consente agli utenti di fare clic su una foto durante una videochiamata.
Google Duo, un’app praticamente preinstallata nella maggior parte degli smartphone griffati dal Robottino verde, consente agli utenti di effettuare videochiamate in alta definizione, ma anche chiamate vocali smartphone, smart display e altoparlanti Nest Hub di Google. Supporta fino a 32 partecipanti e offre la possibilità di collegarsi sia da app sia da web. È ottimizzata per reti a larghezza di banda ridotta. La crittografia end-to-end è abilitata per impostazione predefinita.
Duo si basa sul numero di telefono, consentendo di chiamare qualunque utente dalla lista dei contatti, tanto è proprio l’app a passare automaticamente dal Wi-Fi alla reti cellulari, quando questa viene a mancare. Molto ben ideata anche la funzione “Toc toc”. Che consente agli utenti di vedere un’anteprima dal vivo di chi sta chiamando, prima di rispondere. Non avrebbe mai potuto scaricare cinque miliardi di download, se non avesse qualche peculiarità.